Erano oltre 25 mila, ieri a San Pietro, i fidanzati arrivati da tutto il mondo per incontrare Papa Francesco nel giorno della festa degli innamorati. Un “San Valentino” alternativo per le coppie che hanno accettato l’invito lanciato dal presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, l’arcivescovo Vincenzo Paglia, a festeggiare San Valentino per la prima volta insieme a Bergoglio.
“Il matrimonio è anche un lavoro di tutti i giorni. Un lavoro artigianale, da oreficeria – ha affermato Papa Francesco – . Il marito ha il compito di fare più donna la moglie e il marito quello di fare più uomo il marito”. “Quando camminerete per strada – ha detto a una coppia – a te diranno ‘ma che bella signora, è così perché ha un bravo marito. E a te che sei cosi’ lo sei grazie a tua moglie. Questo significa crescere insieme. Procurare che l’altro cresca. Il Signore benedice questo”.
“Vivere insieme è un’arte. Bisogna imparare a chiedere permesso e saper entrare con cortesia nella vita degli altri: ti va se oggi usciamo? Come educhiamo i nostri figli? L’amore vero non si impone con durezza.
Grazie è una parola semplice ma che facciamo fatica a dire, la dimentichiamo. Nella coppia dobbiamo tener conto che l’atro è un dono di Dio e ai doni di Dio bisogna dire grazie. Poi scusa. Nella vita si fanno tanti sbagli e tutti sbagliamo.
Ciascuno di noi è pronto ad accusare l’altro e giustificare se stesso: “scusa se sono passato senza salutare, scusa se ho fatto tardi e se ho parlato troppo senza ascoltare mai e me la sono presa con te”. “Non esiste un marito e una moglie perfetta e nemmeno una suocera perfetta”, ha aggiunto. “Ricordatevi: Non finite mai una giornata senza fare pace. Mai, mai!”.