MILANO – È un matrimonio italo-norvegese quello tra Saipem e Subsea7. Il risultato dell’unione delle due aziende di ingegneria si chiama Saipem7 e potrebbe valere, secondo gli analisti, 20 miliardi di euro di ricavi. L’amministrazione del nuovo gruppo spetterà ad Alessandro Puliti, già amministratore delegato e direttore Generale della società italiana di infrastrutture energetiche.
Il protocollo d’intesa transfrontaliera sarebbe “una pietra miliare nella storia della nostra società” – afferma il presidente del gruppo norvegese Kristian Siem – e “porterà una massimizzazione del valore, sinergie operative, garantirà un bilancio solido e un attraente ritorno per gli azionisti”.
Ministero dell’Economia sull’unione di Subsea7 e Saipem
L’accordo ha suscitato l’entusiasmo del ministro dell’Economia e delle finanze italiano Giancarlo Giorgetti, che ha parlato delle operazioni industriali imponenti: “Con questa fusione, infatti, si costruisce un colosso mondiale del settore dell’ingegneria energetica ma con sede in Italia, a Milano”.
Eni e Cdp positivi e fiduciosi
Claudio Descalzi, amministratore delegato dell’Eni, intravede grande potenziale nella fusione delle due società. la fusione dei due business eolici complementari “porterà alla creazione del Market Leader globale nel settore Subsea ed E&C Offshore, migliorandone il profilo competitivo grazie a sinergie operative, senza ricadute occupazionali negative, e ne rafforzerà la struttura patrimoniale”.
Anche Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cdp Equality (che è azionista di riferimento insieme alla multinazionale italiana) punta a valorizzare il proprio contributo in Saipem “apportando benefici anche ai loro azionisti, e lavoreranno con Siem Industries e le società partecipanti alla fusione per assicurare il completamento con successo dell’operazione nei termini annunciati”.