A Finale Ligure, in provincia di Savona, si è consumato l’ennesimo episodio di violenza sessuale di gruppo, questa volta a danno di una 16enne. L’abuso è avvenuto nei bagni dell’istituto alberghiero che frequentava la ragazza, per mano di quattro compagni di scuola. A fermare l’aggressione era stato un insegnante allertato dalle grida di aiuto e dagli schiamazzi provenienti dallo spogliatoio maschile. Dopo la denuncia alle autorità e la misura cautelare nei confronti degli aggressori, la ragazza aveva fatto ritorno a scuola, l’incubo però non era ancora finito.
Dopo pochi giorni, infatti, tra gli stessi banchi che l’avevano vista vittima della violenza, è stata tempestata di messaggi minatori ed intimidazioni, secondo i compagni non doveva denunciare l’abuso. “Hanno cominciato a bersagliarla di messaggi minatori, ha preferito lasciare l’istituto”, spiega l’avvocato della giovane.
Nonostante gli aggressori abbiano confermato l’accaduto, dagli interrogatori risulta che, al contrario, non abbiano alcuna consapevolezza della gravità della violenza, tanto da ritenere di non aver fatto “nulla di sbagliato” e di provare dispiacere solo per il dolore provocato alle proprie famiglie. Lo definiscono un gioco, il loro, e non comprendono il motivo di tanto scalpore.
In un secondo momento la giovane ha confessato di aver subito già precedentemente delle molestie da parte dei quattro ma di non averle denunciate per vergogna e paura di eventuali ripercussioni da parte dei compagni.
I quattro ragazzi sono stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale e trasferiti dai carabinieri nelle comunità di Alessandria, Genova, La Spezia e Massa Carrara in attesa della fine del processo.