WASHINGTON – È arrivata nella sera del 10 gennaio la mega offerta da 97,4 miliardi di dollari avanzata da un consorzio di investitori guidato da Elon Musk per l’acquisto della non-profit OpenAI Inc, la sussidiaria che controlla l’omonima società creatrice dell’intelligenza artificiale ChatGpt. L’offerta è stata presentata da Marc Toberoff, l’avvocato del patron di Tesla e il gruppo di investitori si è detto pronto a eguagliare o superare qualsiasi offerta superiore alla propria. Nella stessa sera, però, è arrivata la risposta provocatoria di Altman: “No grazie, ma compreremo Twitter per 9,74 miliardi di dollari se vuoi”.
L’offerta potrebbe complicare i piani attentamente elaborati da Altman per il futuro di OpenAI, tra cui la conversione in una società a scopo di lucro e la spesa fino a 500 miliardi di dollari in infrastrutture tramite la joint venture Stargate, “benedetta” da Donald Trump alla Casa Bianca. Musk e Altman, che hanno co-fondato OpenAI nel 2015 come ‘charity’, si stanno già sfidando in tribunale dal febbraio 2024: amministratore e presidente – dunque lo stesso Altman e Greg Brockman – erano stati accusati dal proprietario di X di aver tradito la missione originaria dell’organizzazione, privilegiando il profitto a scapito del bene pubblico. Accuse che muovevano dalla decisione del co-fondatore dell’IA di creare una sussidiaria a scopo di lucro per raccogliere denaro da Microsoft e altri investitori. “È tempo che OpenAI torni ad essere per sempre la forza open source e incentrata sulla sicurezza che era una volta”, ha affermato Musk in una dichiarazione fornita da Toberoff.
Lo scontro tra i titani statunitensi dell’intelligenza artificiale, arriva mentre l’Europa cerca di accorciare il gap tecnologico in materia. E tenta di farlo con l’iniziativa “InvestAI”, annunciata al vertice di Parigi attualmente in corso dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Iniziativa che prevede un fondo europeo di 20 miliardi di euro da destinare alle cosiddette “gigafactory”, enormi datacenter con le quali Bruxelles vuole sviluppare una Intelligenza Artificiale tutta europea. Da lunedì i leader governativi mondiali e tecnologici sono riuniti nella capitale francese per il summit sul tema. Il Grand Palais di Parigi ospiterà, tra gli altri, proprio il Ceo di OpenAI Sam Altman e il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance.
Il vertice ha attirato anche l’attenzione di Papa Francesco. Nella mattinata di oggi è stato diffuso con un comunicato stampa il contenuto di una lettera in cui il capo della Chiesa di Roma si rivolge direttamente al presidente francese Macron e a tutti i partecipanti, lodando l’iniziativa ma chiedendo prudenza sul versante etico dell’utilizzo delle Ia. Francesco I ha definito tali strumenti “affascinanti” ma ha anche messo in guardia i leader presenti a Parigi sulle potenziali e “tremende” implicazioni. In particolare in riferimento ad un uso che “limiti la visione del mondo a realtà esprimibili in numeri e racchiuse in categorie preconfenzionate, estromettendo altre forme di verità e imponendo modelli antropologici, socio-economici e culturali uniformi”.