ROMA – Cifre da capogiro per liberare fantomatici giornalisti rapiti in Medio Oriente. È quanto successo a una lunga lista di imprenditori e professionisti di rilievo in una truffa in cui figurava il nome proprio del ministro della Difesa Guido Crosetto, il quale presenterà a breve un esposto.
“La mia denuncia è già pronta” ha spiegato all’Ansa il ministro che, una volta svelato il primo raggiro, ha detto di aver messo in guardia altre persone per evitare di cadere nella trappola della truffa. Il caso giudiziario, che lo vede vittima di sostituzione di persona, è partito grazie ad una segnalazione presentata in Procura a Milano.
I primi sospetti sono sorti martedì 4 febbraio, quando un amico imprenditore ha riferito al ministro di aver inviato un bonifico di circa un milione di euro proprio su richiesta di Crosetto e di un sedicente generale. Altri hanno riferito di aver ricevuto invece telefonate da parte del ministro.
Per il momento sono in corso le indagini del pm Giovanni Tarzia e del procuratore Marcello Viola. Gli investigatori hanno in mano i nomi di tutti coloro che sarebbero stati chiamati per quella che dai truffatori veniva definita una “questione urgentissima” e di “sicurezza nazionale”. Dall’altra parte del telefono la voce sembrava riprodotta con l’Intelligenza artificiale, molto simile a quella del responsabile della Difesa o delle persone del suo staff.
