ROMA – È un fiume in piena Elon Musk, e niente sembra possa fermare la sua smania di potere. In particolare quando cerca di esportare il modello Trump nel Vecchio continente. “Gente d’Europa unitevi” il grido di battaglia lanciato su X e che in poco tempo ha fatto 60 milioni di visualizzazioni. Aderite al Mega e fate l’Europa grande di nuovo. Mega, “Make Europe Great Again”, un Maga made for Europe. Il focus, almeno all’apparenza e per il momento, non sono più solo gli States. Uno slogan che ha immediatamente unito suprematisti e destre d’Occidente. In un presente di continue divisioni gli estremismi sembrano l’unica carta da giocare per guadagnarsi il sostegno delle masse.
Così Elon cerca, ancora una volta, di influenzare la politica europea. E lo fa tronfio delle vittorie che, una dopo l’altra, sta inanellando in casa. E di casa sembra averne trovata una nuova, nell’Eisenhower Executive Office Building. Il quartier generale del Doge, il Dipartimento per l’efficienza governativa che il presidente americano Donald Trump gli ha portato in dono. Passa giorno e notte nel suo ufficio, a due passi dalla Casa Bianca. Proprio da lì supervisionerà 5mila miliardi di dollari all’anno di pagamenti federali del Tesoro, niente più di una spending review.
La polemica sul ruolo del Doge
Un dicastero senza portafoglio che ricorda molto una task force. Una missione di “sola lettura” che, alla fine, potrebbe vedere l’imprenditore sconfinare ancora una volta in ruoli che non gli competono, creando qualche attrito all’interno dell’amministrazione. I tecnici del Doge non avrebbero la facoltà di interferire nei pagamenti ma Musk ha aperto a una nuova interpretazione agitando lo spauracchio del terrorismo e delle frodi. I suoi collaboratori avrebbero scoperto “ordini di effettuare sempre i pagamenti, anche quando i beneficiari sono sospetti”. Così dovrebbero avere accesso, sempre secondo la sua teoria, alla gestione dei pagamenti, bloccandone o ritardandone alcuni.
Dal suo nuovo ufficio, fa sapere sempre su X, sta lavorando anche per chiudere l’Usaid, l’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale. “È irreparabile”, ha scritto l’imprenditore sudafricano naturalizzato americano, aggiungendo che anche The Donald è d’accordo sulla decisione. Dopo la notizia che i vertici dell’Usaid sono stati congedati, il presidente avrebbe rincarato la dose, accusando l’agenzia di essere guidata da “pazzi estremisti di sinistra”, promettendo: “Li caccerò”.