HomeCronaca Napolitano: « 2 giugno dedicato ai terremotati », polemiche sull’opportunità della parata

Napolitano: « 2 giugno dedicato ai terremotati », polemiche sull’opportunità della parata

di marco.potenziani30 Maggio 2012
30 Maggio 2012

L’aggravarsi della situazione in Emilia Romagna a seguito delle scosse di ieri mattina e dei 16 morti accertati, ha generato un animato dibattito circa l’opportunità di far svolgere sabato, la tradizionale parata militare per la festa della repubblica del 2 giugno. Molte le dichiarazioni dei politici che hanno chiesto la sospensione della cerimonia per sobrietà e risparmio ma Napolitano ha assicurato che «celebreremo sobriamente».

I PRIMI A DISSENTIRE sono stati i politici tradizionalmente contrari alla parata militare, anche se l’iniziativa ha raccolto consensi e critiche trasversali. La mobilitazione spontanea è stata lanciata da Nichi Vendola su twitter: «Italia attraversata da lutti, disperazione, paure. Inopportuno fare ora parata militare 2 giugno. Altri modi per celebrare Repubblica», ha scritto il leader di Sel. «E’ una follia sperperare tanti soldi per la parata militare del 2 giugno», ha spiegato Antonio Di Pietro, «in un momento così difficile per il nostro Paese, colpito da una gravissima crisi economica e flagellato in queste ore dal terremoto, è opportuno utilizzare quei fondi per fini sociali e di solidarietà». Contro la parata anchela Lega nord che ha rivolto un appello ad evitare sprechi. Francesco Storace è sulla stessa linea: «Credo che di fronte alla portata delle immagini relative al terremoto abbia ragione chi sostiene di celebrare sobriamente l’anniversario del 2 giugno», ha detto. Un “no” all’annullamento è arrivato invece dal Pdl: «Non è con la sospensione della parata del 2 giugno che si aiuta l’Emilia devastata e ferita a morte dal sisma», ha commentato il deputato Osvaldo Napoli. Alemanno e Gianni Letta rispettano invece l’opinione del Colle assieme ai presidenti di Camera e Senato.
LA POSIZIONE DEL QUIRINALE è stata ufficializzata ieri sera quando parlando da Gemona, comune simbolo del sisma del 1976 che devastò il Friuli dove si era recato a ricevere la cittadinanza onoraria, Giorgio Napolitano ha assicurato che la celebrazione avrà luogo. Il capo dello Stato ha deciso di dedicare la festa proprio agli sfollati: «Al ricordo delle vittime del terremoto di questi giorni, al dolore delle famiglie, alla sofferenza delle popolazioni colpite». Soprattutto, ha aggiunto, «a un rinnovato appello alla solidarietà nazionale e alla necessaria mobilitazione delle forze dello Stato e della società, nella certezza che possa valere l’esempio e rinnovarsi l’esperienza della straordinaria prova di coraggio e di volontà di rinascita di cui è stato teatro il Friuli nel drammatico sisma del 1976».
IL PRECEDENTE DEL ‘76 è più volte evocato in queste ore. All’epoca il ministro della difesa Arnaldo Forlani dispose la cancellazione della cerimonia e l’invio dei contingenti impegnati nel defilamento nelle zone terremotate. In quegli anni si era nel pieno della guerra fredda e gli stanziamenti per la difesa erano vertiginosi rispetto a quelli attuali; inoltre non esisteva alcun organo con funzioni di protezione civile e il personale delle forze armate era l’unico che lo Stato poteva distrarre da altre mansioni e impiegare nelle emergenze. La parata di quest’anno, il cui bilancio era stato reso noto da “Il Sole 24 Ore” in tempi non sospetti già lo scorso 18 maggio, cioè prima della prima scossa del 20, era già improntata a grande austerità.  A tre giorni dalla rivista, il “dietro font” è complicato.
I FONDI PER LA CERIMONIA sono già stati spesi. In via dei Fori le tribune e gli allestimenti, già ridotti rispetto alle edizioni passate per un ammontare di 593 mila euro contro gli 877 mila del 2011, sono già installati e i reparti hanno già svolto le prove generali. La parata, reintrodotta dal presidente Ciampi nel 2001, non ha mai dato spazio ai carri cingolati il cui peso e le cui vibrazioni danneggiano i monumenti dei fori e il manto stradale. Dal 2005 sono stati soppressi i sorvoli aerei per motivi di bilancio e ad eccezione della parata “straordinaria” dei 150 anni dell’Unità nazionale dello scorso anno, il decremento di militari e personale è stato sempre costante. Quest’anno le truppe calano da4.919 a 2.584 (- 47,5 %) mentre i mezzi militari (solo jeep) scendono da196 a 93 (- 52,5 %). Tagliati persino i cavalli e due delle 12 bande musicali militari che avevano partecipato alle due precedenti edizioni (-16,67 %). Per la parata di quest’anno si prevedono risparmi di oltre 1,5 milioni di euro rispetto all’anno scorso.

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