In occasione del Giorno della Memoria, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fatto diffondere da Palazzo Chigi parole mai pronunciate prima sulla Shoah. “Il regime hitleriano trovò in Italia la complicità di quello fascista”. A Lumsanews il commento allo storico Agostino Giovagnoli, già ordinario di Storia contemporanea all’Università Cattolica di Milano.
Professore, le parole che Meloni ha pronunciato ieri sono veramente nuove?
“Io penso che c’è una piccola novità nelle parole di Meloni. Ma non è un discorso ancora completo, perché parlare di ‘complicità’ significa dimenticare che il fascismo è un fenomeno che ha aperto la strada al nazismo. Mussolini è stato il maestro di Hitler, anche se poi ne è finito prigioniero. Il fascismo ha posto premesse molto importanti che hanno poi portato anche alla Shoah. E non dimentichiamo che quest’anno è il centesimo anniversario delle Leggi fascistissime”.
C’è un elemento di novità anche nell’elaborazione di una “nuova Strategia nazionale per la lotta all’antisemitismo” annunciata dalla premier?
“Per la verità, la strategia contro l’antisemitismo è stata introdotta due anni fa, adesso la si cerca di presentare come una novità, ma l’istituzione della figura del Coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo risale al governo Conte II ed è stata confermata dal governo Draghi. Una strategia pensata per contrastare l’antisemitismo, in funzione preventiva, nelle scuole, negli stadi e in tutti i contesti. Direi che, al contrario, la lotta contro l’antisemitismo sia stata molto ridotta con questo governo, in cui, piuttosto, prevale una logica repressiva che finisce per essere controproducente. A me quella della ‘nuova Strategia’ sembra è un’operazione puramente propagandistica”.
Quindi per lei ha ragione la senatrice Liliana Segre che, in un’intervista a Repubblica, ha manifestato tutta la sua preoccupazione per il futuro della “Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo”?
“La senatrice Segre ha pienamente ragione. Specie quando denuncia il grande problema del ritorno in tutta Europa delle forze che si richiamano esplicitamente all’eredità storica del nazismo e del fascismo. Quelle di Segre sono parole preoccupate che devono essere raccolte”.
Le parole sulla “complicità del fascismo” che Meloni ha pronunciato ieri sono coerenti con la fiamma ancora presente nel simbolo di Fratelli d’Italia?
“Assolutamente no. Meloni stessa ha chiuso bruscamente questo dibattito. Il valore simbolico di quella fiamma – proprio come richiamo al fascismo repubblichino, strettamente alleato del nazismo – è un’evidente contraddizione. I piccoli passi che la premier compie per ‘diluire il problema’ mi sembrano non evidenziare quella che dovrebbe essere la condanna ‘senza se e senza ma’ del nazismo e del fascismo”.