GERUSALEMME – Più di 300mila gazawi sono tornati nel nord di Gaza, nel primo giorno di apertura del corridoio di Netzarim, che attraversa la Striscia, da Israele al Mar Mediterraneo.
“I palestinesi sfollati hanno cominciato ad affluire lungo la strada Al Rashid, attraverso la parte occidentale del checkpoint di Netzarim, verso la città di Gaza”, ha affermato un funzionario del ministero dell’Interno di Hamas. L’organizzazione terroristica ha fatto sapere che il ritorno dei civili alle loro case è una vittoria contro i “piani di sfollamento” israeliani.
I posti di blocco per le auto sono stati aperti alle 9 di questa mattina, ora locale, due ore dopo l’apertura degli attraversamenti pedonali. Il governo di Gaza ha impiegato “più di 5.500 persone per agevolare il ritorno degli sfollati” a Gaza City e nel nord. Un’area tra le più colpite dai bombardamenti israeliani, dove centinaia di edifici abitati prima del 7 ottobre 2023 oggi non esistono più. Secondo le stime del governo, la popolazione avrà bisogno di 135mila tra tende e roulotte.
Sono 18 gli ostaggi israeliani vivi nelle mani di Hamas. Giovedì 29 gennaio dovrebbe essere rilasciata Arbel Yehud, la 29enne che inizialmente doveva essere liberata domenica scorsa, ma che è stata scambiata da Hamas all’ultimo minuto con Emily Damari. Il 27 gennaio, la Jihad islamica ha pubblicato un video di Arbel, in cui la donna ha chiesto di fare “tutto il possibile perché la tregua continui”.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, avrebbe in programma di incontrare il presidente degli Stati Uniti la prossima settimana a Washington. La visita alla Casa Bianca sarebbe la prima di un leader straniero da quando Donald Trump è tornato in carica lo scorso 20 gennaio e il primo viaggio per Netanyahu dopo il mandato di cattura internazionale emesso dalla Corte penale internazionale, anche se gli Usa non aderiscono al suo Statuto.