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HomeCronaca Biblioteca europea di Milano, chiesti i domiciliari per gli archistar Boeri e Zucchi

Beic, chiesti i domiciliari
per Boeri e Zucchi
"Turbativa d'asta"

Interrogatorio preventivo il 4 febbraio

Decisiva l'analisi sui cellulari

di Elisabetta Guglielmi28 Gennaio 2025
28 Gennaio 2025
Boeri

Il presidente della Triennale Stefano Boeri all'inaugurazione del Museo del Design Italiano alla Triennale | Foto Ansa

MILANO – False dichiarazioni e turbativa d’asta nella gara per la progettazione della Biblioteca europea di informazione e cultura (Beic). Questo il reato contestato all’archistar Stefano Boeri e ai suoi colleghi Cino Zucchi e Pier Paolo Tamburelli. I tre architetti hanno ricevuto il 27 gennaio l’avviso della richiesta da parte della Procura degli arresti domiciliari. Nell’inchiesta per turbativa sul progetto Beic, le decisioni spettano al giudice delle indagini preliminari Luigi Iannelli. Il gip, secondo i criteri previsti dalla recente riforma Nordio, ha disposto un interrogatorio preventivo fissato per il 4 febbraio. 

Gli interrogatori preventivi

Nell’inchiesta del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, gli inquirenti hanno contestato le esigenze cautelari e il giudice ha deciso di fissare gli interrogatori per valutare se queste sussistano o meno.

Boeri si è dichiarato “sorpreso e molto turbato” dall’avviso della Procura, evidenziando che attende “con fiducia l’incontro con il Giudice per le indagini preliminari, allo scopo di poter finalmente chiarire la mia posizione”.

La gara d’appalto del luglio 2022

Boeri e Zucchi erano tra i giurati della gara vinta nel luglio 2022 da un raggruppamento di progettisti composto da Onsitestudio, Bakkuh e Sce per la realizzazione della Beic, una struttura da 101,5 milioni finanziata con i fondi del Pnrr, che dovrebbe sorgere entro il prossimo anno nella zona di Porta Vittoria a Milano. L’architetto Pier Paolo Tamburelli, coinvolto con lo studio Baukuh nella redazione del progetto vincitore, avrebbe violato l’anonimato previsto dal Bando di gara, avendo dei contatti con i Commissari Zucchi e Boeri durante l’iter di valutazione dei progetti in gara. 

Le analisi su dispositivi e telefoni sequestrati hanno portato a ipotizzare “l’esistenza di relazioni radicate” e “contatti avvenuti” durante i “lavori della commissione giudicatrice”.

I nomi degli indagati erano già usciti in un primo quadro di indagine, che fece emergere nell’ottobre 2023 “conflitti di interesse tra i commissari di gara e alcuni partecipanti del concorso”.

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