ROMA – Nicola Pietrangeli, ex numero 3 del mondo in singolare nel triennio 1959-1961, commenta a Lumsanews il bis di Jannik Sinner agli Australian Open. Nato a Tunisi nel 1933, vanta un palmares molto prestigioso: dalle le due vittorie consecutive di Roland Garros 1959-1960 ai due titoli agli Internazionali d’Italia. Con Orlando Sirola formò il doppio maschile italiano più vincente della storia. Nel 1976 fu capitano non giocatore della Nazionale dei “Quattro Moschettieri”, il quartetto che conquistò la prima Coppa Davis nella storia del tennis italiano.
Pietrangeli, crede che Sinner possa ambire al Grande Slam, vincendo tutti e quatto i major stagionali?
“Lo chieda a lui. Glielo auguro, ma è difficile fare previsioni nel tennis moderno e soprattutto in questo momento di grande euforia per la vittoria”.
Jannik sembra imbattibile, secondo lei può migliorare ancora qualche aspetto del gioco?
“Sì, così diventa il numero uno e mezzo al mondo (ride, ndr). È quasi perfetto, cosa deve migliorare? Cosa volete di più? Ha 23 anni, è miliardario, è il primo al mondo, taniamocelo stretto”.
Sinner non sa ancora se andare al Quirinale per festeggiare i successi del tennis italiano. Cosa gli consiglia di fare?
“Non me la sento di dare consigli, non posso impicciarmi perché è una decisione personale. Certo sarebbe poco carino non andare. Io sono stato invitato, ma sono a letto e non posso”.
Riuscirà a vincere anche il Roland Garros?
“Glielo auguro, per batterlo bisogna sparargli due volte, cerchiamo di non rompergli troppo le scatole (scherza, ndr)”.
Le ricorda qualche tennista dei suoi tempi?
“No, nessuno. Nel gioco di oggi, che conosco poco, lui gioca meglio degli altri.”