ROMA – Meno incidenti e un calo drastico delle vittime. Esulta il ministro dei Trasporti Matteo Salvini per il riscontro positivo delle modifiche al Codice della Strada, entrate in vigore lo scorso 14 dicembre. Nonostante il caos sulle reti ferroviarie, il leader leghista può vantare un successo almeno sull’asfalto. I dati raccolti dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri riportano infatti un significativo “calo dell’incidentalità e della mortalità”, così come si può leggere nella nota del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti pubblicato mercoledì 15 gennaio.
Dalla data di approvazione del disegno di legge fino al 13 gennaio 2025 sono stati rilevati “meno 8,6% di incidenti stradali e meno 34% di vittime” – passati da 127 a 84 – rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente . Nella top list delle infrazioni più sanzionate: eccesso di velocità, violazioni per mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e uso del cellulare alla guida. Insomma, nessuno sconto per i conducenti in stato di ebbrezza. Ad essere applicate 1146 sanzioni, mentre sono 138 le multe emesse per guida sotto effetto di stupefacenti.
Risultati che rassicurano anche la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, che in occasione del Consiglio Direttivo di insediamento ha discusso con il ministro dei riflessi del nuovo codice della strada sul consumo di bevande alcoliche. “È fondamentale per noi poter operare in un contesto normativo che tenga conto delle esigenze delle imprese della ristorazione, garantendo al contempo la sicurezza di tutti”, ha dichiarato Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe.
Il nuovo Codice della strada, fortemente voluto e promosso dal leader del Carroccio Salvini, era stato bersagliato dalle opposizioni e da diverse associazioni di attivisti per la sicurezza stradale. Nel mirino del provvedimento sanzioni più severe per chi guida in stato di ebbrezza o dopo aver assunto sostanze stupefacenti: sospensioni più lunghe della patente, obbligo di installazione del dispositivo di rilevazione del tasso alcolemico. Tra i provvedimenti più contestati anche il blocco del motore (alcolock) sui veicoli dei conducenti sanzionati per abuso di alcol alla guida.