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HomeCronaca Caso Trentini, Tajani convoca incaricato affari del Venezuela: “Protestiamo con forza”

Trentini fermato in Venezuela
Le preoccupazioni dei genitori
"Ora è una pedina di Maduro"

Tajani: "Vogliamo informazioni"

Rapporti diplomatici ai minimi termini

di Valerio Francesco Silenzi15 Gennaio 2025
15 Gennaio 2025

Alberto Trentini, l'italiano arrestato in Venezuela | Foto Ansa

CARACAS – “Siamo molto provati. Non sento mio figlio da due mesi, da quando lo hanno portato via. Lui ora è ostaggio di quel Paese, ma è solo una pedina. Bisogna forzare il silenzio su questa vicenda”. Queste le parole di Armanda, la madre di Alberto Trentini, all’Ansa. Trentini è un operatore dell’ong Humanity e Inclusion, che assiste persone disabili in tutto il mondo. Il 15 novembre è stato fermato a un posto di blocco mentre era in viaggio da Caracas a Guasdualito. Da allora di lui non si hanno più notizie.

A pochi giorni dal ritorno di Cecilia Sala in Italia, ecco che una situazione molto simile coinvolge il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Ho fatto convocare stamani l’incaricato d’affari del Venezuela per protestare con forza per la mancanza di informazioni sulla detenzione del cittadino italiano Alberto Trentini. L’Italia continuerà a chiedere al Venezuela di rispettare le leggi internazionali e la volontà democratica del suo popolo”, chiarisce su X il titolare della Farnesina.

A rendere noto il caso, finora sconosciuto, ci ha pensato la famiglia di Trentini, che dopo 60 giorni di comunicazione con il ministero, non ha visto alcun passo avanti.

La situazione però è molto diversa da quella della giornalista detenuta nel carcere iraniano di Evin. I rapporti diplomatici tra l’Italia e il Venezuela sotto la guida di Nicolàs Maduro sono ai minimi termini. La tensione emerge anche dall’annuncio del ministro degli Esteri Yván Gil, che ha ordinato la riduzione della rappresentanza diplomatica di Italia, Francia e Olanda nel Paese, a causa della “condotta ostile dei governi” dei tre Paesi. Ma il Venezuela non si è limitato solo all’ordine di riduzione degli ambasciatori: “I diplomatici dovranno avere un’autorizzazione scritta del nostro ministero degli Esteri per spostarsi a più di 40 chilometri da Plaza Bolivar a Caracas”.

Nonostante le differenze con il caso Sala, anche Trentini rischia di diventare una pedina di scambio per avanzare delle richieste al governo italiano.

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