ROMA – Diventa un caso l’allarme lanciato dalla Cgil sulla revisione dei requisiti pensionistici da parte dell’Inps. Dopo il botta e risposta di comunicati, a essere in agitazione è il mondo della politica. Per la Lega l’aumento è “da bloccare”. Il sottosegretario leghista al Lavoro Claudio Durigon, che ha la delega sulle pensioni, ha dichiarato che “l’aumento fatto trapelare in maniera impropria e avventata dall’Inps non ci sarà”. Pronta la risposta dell’ex ministra del lavoro Elsa Fornero, che intervistata da La Stampa ha parlato di “trucchetti sull’età del pensionamento”. “Salvini continua a ripetere la sua propaganda, ma nei documenti del Tesoro”, ha spiegato, “è scritto che noi non possiamo permetterci di ridurre l’età pensionabile”.
L’allarme della Cgil
Tutto ha avuto inizio con la scoperta della Cgil dei nuovi traguardi pensionistici. In un comunicato stampa datato 9 gennaio 2025 la Confederazione generale italiana del lavoro ha denunciato la modifica unilaterale dell’età pensionabile: 67 anni e tre mesi d’età per la pensione di vecchiaia e 43 anni e un mese di contributi per quella anticipata, indipendentemente dagli anni compiuti. L’ente pubblico ha smentito la notizia nella stessa giornata di ieri attraverso un comunicato diramato in serata. “L’istituto ”, si può leggere nella nota, “garantisce che le certificazioni saranno redatte in base alle tabelle attualmente pubblicate”.
Il simulatore bloccato
Nella mattinata di venerdì 10 ottobre, è stato anche bloccato il simulatore per le pensioni con le tabelle che avrebbero tenuto conto dei presunti cambi. La modifica, smentita, aveva preoccupato la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione, che non aveva perso tempo ad esprimere “profonda preoccupazione” per la vicenda, in particolare perché “operata senza alcuna comunicazione ufficiale da parte dei Ministeri competenti e in totale assenza di trasparenza istituzionale”. L’aumento, infatti, si giustifica solo con un decreto del ministero dell’Economia di concerto con il Lavoro.