VIENNA – Dopo mesi di stallo e incertezza, in Austria fallisce il tentativo di formare una maggioranza senza l’estrema destra. Il presidente della Repubblica austriaca, Alexander Van der Bellen, nomina Herbert Kickl, leader del Partito della Libertà d’Austria (Fpö) per formare il nuovo governo. “Una scelta non facile”, sottolinea il presidente.
È la prima volta dal 1945 che viene dato questo incarico a un rappresentante dell’Fpö. La decisione risulta quasi obbligata, dopo la vittoria di Kickl alle elezioni legislative del 29 settembre. Il leader dell’ultradestra aveva ottenuto, infatti, il 29% dei consensi.
Il capo di Stato per spiegare la sua scelta afferma che “Kickl è fiducioso di poter trovare una maggioranza valida e di trovare soluzioni praticabili nei negoziati”. Il primo passo è quello di avviare dei colloqui con il Partito Popolare Austriaco (Övp). Secondo la Afp, è “’molto probabile” la nascita di una coalizione tra Övp e Fpö. Al contempo, però, continua a regnare l’incertezza dettata dalle imminenti elezioni regionali del 19 gennaio in Burgenland, una regione situata a est dell’Austria, governata da sempre dal partito socialdemocratico. Questo voto rappresenta un banco di prova cruciale per le forze politiche austriache e può influenzare anche la composizione della futura coalizione di governo.
Bloccare l’Fpö: tentativo fallito
Sono risultati vani i colloqui degli ultimi mesi per creare una coalizione composta dal partito socialdemocratico (Spö), dai popolari e dai liberali centristi (Neos). Una maggioranza che avrebbe dovuto tenere l’estrema destra fuori dall’esecutivo. Le trattative, sono state interrotte venerdì 3 gennaio, con il passo indietro del Neos. “Non è un reale cambiamento”, ha spiegato la leader liberale Beate Meinl-Reisinger.
Anche il cancelliere conservatore Karl Nehammer ha gettato la spugna, annunciando le dimissioni sia dalla carica di cancelliere, sia dalla presidenza dell’Övp. Ora l’eventuale apertura al dialogo con l’Fpö spetta al suo successore, Christian Stocker.