ROMA – È durata due ore e mezza l’audizione al Copasir dell’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica Alfredo Mantovano, convocata il 6 gennaio per aggiornare l’organismo parlamentare sul caso Cecilia Sala. La giornalista italiana è detenuta in Iran dal 19 dicembre.
Nell’aula del VI piano di palazzo San Macuto, Mantovano ha illustrato le strategie del governo e le trattative intavolate per riportare a casa la reporter. Tra queste c’è anche il viaggio della premier Giorgia Meloni nella residenza del prossimo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
L’Iran nega il legame con l’arresto di Abedini
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei ha dichiarato che “l’arresto di Cecilia Sala non ha legami con la cattura in Italia del cittadino iraniano Mohammad Abedini Najafabadi su mandato americano. La giornalista italiana è stata detenuta per violazione delle leggi iraniane”. Al contrario, “la misura presa dagli Stati Uniti contro Abedini è una sorta di presa di ostaggi”, ha aggiunto Baghaei.
Sulla vicenda si è espressa anche la portavoce del governo di Teheran Fatemeh Mohajerani: “L’arresto di Sala non è correlato ad alcuna altra questione”, ha dichiarato, citata dall’agenzia di stampa Isna. “Spero che il suo problema venga risolto”, ha aggiunto.
Abedini, l’iraniano arrestato in Italia: “Pregherò anche per lei”
L’ingegnere iraniano, arrestato a Milano e rinchiuso nel carcere di Opera, ha ribadito la preoccupazione per i propri familiari e ha chiesto informazioni anche sulla sulla vicenda della giornalista detenuta nel carcere di Evin.
Il 6 gennaio Majid Nili Ahmadabadi, Dg per l’Europa occidentale del ministero degli Esteri Iraniano, ha parlato con l’ambasciatrice italiana a Theran Paola Amadei: “Gli Usa prendono in ostaggio gli iraniani nel mondo, imponendo le loro leggi in altri paesi: questo non solo danneggerà i legami Iran-Italia, ma è contro le leggi internazionali”, ha dichiarato.