BRUXELLES – Il divario occupazionale di genere in Italia è in una “situazione critica”. Ad affermarlo è la Commissione Ue. Dai dati diffusi emerge con preponderanza come la bassa partecipazione al mercato del lavoro di donne e giovani rimanga “una sfida alla luce della pressante crisi demografica”.
Il divario occupazionale di genere, definito come la differenza tra i tassi di occupazione tra uomini e donne di età compresa tra 20 e 64 anni, si basa sull’indagine Ue sulle forze di lavoro. I vertici di Bruxelles chiariscono che in Italia non ci sono stati “miglioramenti significativi nell’ultimo decennio”. La differenza dell’occupazione di genere si attesta al 19,5%, più del doppio della media dell’Unione europea.
Le “sfide nel mercato del lavoro” restano importanti, nonostante il tasso di occupazione abbia raggiunto il “record” del 66,3% nel 2023. Sono infatti “ancora 9 i punti percentuali sotto la media Ue”. Il tasso di occupazione è quindi “debole ma in miglioramento” anche se “particolarmente indietro nel sud (52,5%) e nelle isole (51,5%)”.
Sebbene il tasso di disoccupazione (7,7%) e la sua componente di lungo periodo (4,2%) siano diminuiti nel 2023, rimangono tra i più alti nell’Ue, rispettivamente in una “situazione critica”. Un dato positivo emerge invece per quanto riguarda il divario occupazionale della disabilità, con l’Italia che si colloca tra i “migliori performer”.