ROMA – Nick Kyrgios contro Jannik Sinner, di nuovo. “Se incontrerò Sinner scatenerò tutto il pubblico contro di lui. Sarà una bolgia totale. Metterei da parte qualsiasi tipo di rispetto e farei di tutto per vincere”. Questa la provocazione lanciata da Kyrgios al numero uno al mondo in vista dei prossimi Australian Open di gennaio 2025.
Rivali nel tennis e in amore. L’australiano è infatti l’ex fidanzato di Anna Kalinskaya, attuale partner dell’altoatesino. Non certo la prima volta che punta il dito contro Sinner. Dal caso Clostebol (Sinner sta aspettando il giudizio del Tas dopo il ricorso della Wada), l’ex numero 13 al mondo non perde occasione di stuzzicare il tennista italiano.
Kyrgios, di solito molto attivo su X, questa volta ha parlato ai microfoni del podcast Nothing Major della possibilità di affrontare Sinner in campo agli Aus Open. Dalla sua, l’australiano avrà il pubblico di casa. Dall’altra parte Sinner ha numeri da capogiro e un’ottima reputazione. Inoltre, c’è da sottolineare che Kyrgios tornerà in campo dopo oltre un anno, a seguito della rottura di un legamento del polso destro.
Sulle accuse rivolte contro il numero uno è intervenuto anche il presidente Fitp Angelo Binaghi: “Ho detto a Jannik che serve anche avere degli imbecilli che ti attacchino nella vita così come succede a lui. Sono ulteriori onori, mi preoccuperei se uno come Kyrgios dicesse che stiamo facendo bene. Se si incontrassero in Australia io ci sono e due risate me le farei”.
Racchette distrutte e pensieri suicidi, chi è Kyrgios
Nato a Canberra nel 1995, a partire dai 14 anni dedica la sua vita al tennis. A soli 19 anni vanta un successo contro Rafael Nadal a Wimbledon. Nel suo gioco c’è tutto: potenza, talento e prestanza fisica. Il problema è la mancanza di professionalità. Non ha mai avuto un coach fisso ed è tuttora l’unico tennista, tra i top 100, a non avvalersi di un allenatore. Racchette distrutte, multe, squalifiche, liti con il pubblico e ora le provocazioni al primo del globo hanno contraddistinto la sua carriera. “Bevevo dai 20 ai 30 drink il giorno prima di scendere in campo”, disse nel podcast The Louis Theroux. E come se non bastasse lui stesso, nella serie Netflix Break Point, ha confessato di aver pensato al suicidio: “sono finito in ospedale psichiatrico”. I fatti risalgono all’edizione 2019 di Wimbledon, quando si arrese a Nadal. Durante quella partita l’australiano indossò una manica sul braccio destro per nascondere le cicatrici causate da autolesionismo.