STRASBURGO – Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura – organo del Consiglio d’Europa – ha definito i centri di rimpatrio italiani “non idonei”. Tra gli elementi negativi riscontrati, la cattiva gestione da parte delle autorità, le “pessime condizioni materiali dei migranti trattenuti al loro interno e la poca trasparenza da parte di appaltatori privati”.
L’analisi – contenuta nel rapporto stilato dal Cpt dopo l’ispezione condotta tra il 2 e il 12 aprile 2024 nelle strutture italiane di Milano e Roma – ha rilevato “un diffuso ricorso a psicofarmaci sui migranti per sedarli come documentato nel centro di Potenza” Inoltre, il report ha raccolto prove di episodi di violenza crescenti nei confronti degli ospiti delle strutture italiane. Per gli esperti del Cpt, i risultati dell’analisi “mettono in discussione” la replica del modello italiano sulla gestione dei migranti in Albania.