SEUL – Migliaia i manifestanti davanti all’Assemblea Nazionale. Tensione e caos serpeggiano tra le strade della capitale della Corea del Sud. Soldati e mezzi militari sono dispiegati nelle piazze, mentre la popolazione protesta contro il presidente chiedendone le dimissioni.
Dopo il tentativo di imporre lo scorso 3 dicembre la legge marziale, subito bocciata dal Parlamento, il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol è indagato per insurrezione e abuso di potere.
Giovedì 12 dicembre Yoon ha parlato alla Nazione non per annunciare il suo ritiro, ma per sottolineare il proprio impegno a “combattere fino alla fine, per impedire che le forze e i gruppi criminali responsabili della paralisi del governo del Paese e del disturbo dell’ordine costituzionale minaccino il futuro della Repubblica di Corea”.
Il giornale nordcoreano Rodong Sinmun sottolinea il dispiegamento di soldati e mezzi militari e cita le proteste di massa in Corea del Sud come la dimostrazione delle “vulnerabilità della società sudcoreana”.