DAMASCO – Israele continua a bombardare la Siria: durante la scorsa notte l’aeronautica israeliana ha effettuato nuovi raid su siti militari strategici siriani. Secondo quanto riporta la Bbc sono stati distrutti velivoli e apparecchiature radar dell’aeroporto militare di Deir al-Zour. L’idf ha dichiarato di aver distrutto l’80% delle forze armate di Bashar al-Assad con oltre 350 attacchi su Damasco, Homs, Tartus, Latakia e Palmira.
Mosca: “Assad è al sicuro in Russia”
Azioni che, secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, “difficilmente contribuiranno a stabilizzare la situazione in una Siria” già precaria. Mosca ha anche riferito in merito alla sorte dell’ex dittatore siriano: Assad è in territorio russo con la sua famiglia, “al sicuro”. Il viceministro degli esteri Serghei Ryabkov ha dichiarato a Nbc che “questo dimostra che la Russia agisce come richiesto in una situazione così straordinaria”. Alla domanda se il presidente russo Vladimir Putin consegnerà alla giustizia l’alleato, Ryabkov ha ricordato che “la Russia non è parte della convenzione che ha istituito la Corte penale internazionale”.
Khamenei accusa Israele e gli Usa
Dall’Iran nuove accuse contro l’Occidente: la Guida suprema Ali Khamenei ha dichiarato che “quello che è successo in Siria è stato progettato nelle sale di comando di Stati Uniti e Israele”. Accusa di cui l’ayatollah sostiene di “avere le prove”. “L’estensione della violenza e della morte”, ha concluso Khamenei, “coprirà l’intera regione più che in passato”.
Il Papa: “Auspico una soluzione politica”
La crisi siriana è stata anche al centro dell’udienza generale del mercoledì del Papa. “Auspico che si raggiunga una soluzione politica che, senza altri conflitti e divisioni, promuova responsabilmente la stabilità e l’unità della Siria”. Poi l’appello: “Le diverse religioni possano camminare insieme nell’amicizia e nel rispetto reciproco per il bene di quella nazione afflitta da tanti anni di guerra”.