ROMA – Inserire la riduzione dell’Ires per le imprese che investono e creano posti di lavoro nella legge di bilancio 2025. Come? Attraverso un prelievo straordinario di 400 milioni di euro a carico delle banche e delle assicurazioni. Sarebbe questa l’ipotesi di Palazzo Chigi che chiede un nuovo round di sacrifici alle banche. La reazione che arriva dal settore bancario è gelida. “Non ci sono testi giuridici o emendamenti – ha tagliato corto il presidente dell’Abi Antonio Patuelli – io esamino solo testi giuridici, che in questo caso non ci sono”.
Fortemente sollecitata da Confindustria e Lega, la misura è stata discussa lunedì 9 dicembre, nel vertice convocato dalla premier Giorgia Meloni per discutere gli ultimi punti sulla manovra. Nello specifico, l’operazione punta a un taglio dell’Ires di quattro punti. Dal 24 al 20%. Sulla richiesta alle banche Fratelli d’Italia non ha dubbi. “Non mi sembra che questo governo non abbia tenuto conto del ruolo delle banche, potrebbe esserci un piccolo sacrificio rispetto al successo avuto nell’ultimo periodo”, ha spiegato Marco Osnato, presidente della commissione Finanze della Camera e responsabile economia di FdI. Più cauta la reazione di Forza Italia, con il capogruppo alla Camera Paolo Barelli che ha sottolineato di non aver ancora letto le condizioni del Mef sul punto.
Arriva anche la tassa per gli straordinari del Servizio Sanitario. Saranno infatti tassati al 5%. Tra le nuove misure concordate dalla maggioranza ci sarà anche un compenso mensile di 500 euro per tutti gli specializzandi di area sanitaria, come odontoiatri e psicologi. Tutti i testi degli emendamenti saranno presentati tra domani e venerdì 15 dicembre in Commissione alla Camera . Il testo finale della manovra dovrebbe infatti arrivare nell’aula di Montecitorio entro il 19 dicembre, per poi essere inviato al Senato per la lettura finale.