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HomeEsteri Usa: da studente modello a presunto killer, la storia di Mangione

Interrogato il presunto killer
del Ceo di United Healthcare
Laureato di buona famiglia

Riconosciuto in un McDonald’s

In tribunale rigetta le accuse

di Marco Bertolini10 Dicembre 2024
10 Dicembre 2024

Luigi Nicholas Mangione, il presunto killer del Ceo di United Healthcare | Foto Ansa

NEW YORK – È stato incriminato per omicidio Luigi Mangione, sospettato di aver ucciso l’amministratore delegato di United Healthcare Brian Thomston. Il 26enne, a cui è stata negata la cauzione, è stato arrestato ieri 9 dicembre in Pennsylvania. Oltre che di omicidio di secondo grado, dovrà rispondere di altri quattro reati: tre per possesso di un’arma da fuoco e uno per possesso di documento falso.

Il sospettato dell’omicidio scoperto da una soffiata

L’italo americano si trovava in un McDonald’s ad Altoona, in Pennsylvania, quando è stato riconosciuto da un dipendente del fast food. Il presunto killer, impegnato al proprio computer e munito di mascherina, ha iniziato a tremare quando gli è stato chiesto se si fosse recato a New York nei giorni precedenti. Agli agenti di polizia Mangione ha presentato un documento falso. Portava con sé nello zaino una pistola e un silenziatore, entrambi realizzati con una stampante 3D. Non solo: aveva con sé anche il suo manifesto con le motivazioni generali e personali, in cui parla di “parassiti che se la sono cercata” e afferma che la sua azione “doveva essere fatta”.

Una persona esibisce un cartello a sostegno di Luigi Mangione, considerato da alcuni un simbolo della lotta al capitalismo | Foto Ansa

In tribunale Mangione rigetta le accuse

Oggi in tribunale, al primo interrogatorio, ha affermato di non avere problemi di droga né di salute mentale, contestando inoltre le affermazioni secondo cui sarebbe stato in possesso di una significativa quantità di denaro. Ha rigettato l’accusa di aver usato un dispositivo che avrebbe eluso le indagini perché capace di mascherare le sue comunicazioni elettroniche. Il ragazzo ha poi detto che “fino a poco tempo fa” aveva contatti con la famiglia, che intanto si è detta scioccata e devastata dal suo arresto. 

Il presunto killer, proveniente da una ricca famiglia con chiare origini italiane del Maryland, laureato dell’Ivy League – un termine che si riferisce alle migliori università degli Stati Uniti – in ingegneria, negli ultimi mesi si era distaccato da tutto. Prima il dolore alla schiena per via di uno slittamento di alcune vertebre di cui soffre fin dall’infanzia, poi un intervento chirurgico doloroso dopo una caduta. Nel mezzo, un crescente interesse per le teorie di Unabomber e il disprezzo del capitalismo e della sua iniquità.

Luigi Mangione | Foto Ansa

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