ROMA – A oltre novant’anni di distanza dall’ultimo sciopero, gli arbitri tornano a protestare questo weekend in tutto il Lazio, dove l’Aia (Associazione italiana arbitri) bloccherà i campionati dilettantistici e giovanili fino all’Under 14. Un secolo fa si trattava di una questione etica, adesso invece è un fatto di sicurezza: lo scorso sabato 30 novembre l’ultimo caso di violenza, ai danni del direttore di gara trentenne di Terza categoria Edoardo Cavalieri, durante il match Corchiano-Cellere a Civitavecchia.
Stando al rapporto del giudice sportivo, l’aggressione si è verificata nei minuti di recupero del secondo tempo. Dopo il gol del Cellere, un giocatore del Corchiano ha raggiunto Cavalieri, protestando violentemente. L’arbitro aveva già deciso per l’espulsione e, durante l’esibizione del cartellino rosso, è intervenuto un altro giocatore della squadra di casa, Raffaele De Luca, che lo ha colpito con un pugno al braccio sinistro provocandogli una frattura.
Lo sciopero ha irritato i vertici regionali della Federcalcio, che hanno giudicato la protesta “esagerata” a fronte della loro proposta di un posticipo delle gare di 15′ accompagnato da un messaggio antiviolenza letto dai capitani. Ma per gli arbitri l’iniziativa non era sufficiente. Così come non basta, da solo, il baffo nero che tra oggi e lunedì i direttori di gara dalla Serie A in giù porteranno sul volto come simbolo di solidarietà. Nel Lazio hanno preferito la mobilitazione, sostenuta dai vertici nazionali. Il presidente dell’Aia, Carlo Pacifici, ha infatti commentato: “La violenza sugli arbitri ha ormai assunto contorni insostenibili”.
I dati parlano di 870 episodi di violenza, con 978 giorni complessivi di prognosi, nelle stagioni 2022/23 e 2023/24. In quella in corso siamo già a quota 165. Tra l’agosto del 2022 e il giugno 2024, ci sono stati 180 casi di violenza fisica grave, 257 di violenza fisica, 62 di violenza morale, 89 tentate violenze e 282 condotte aggressive, concentrate nei campionati regionali.