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HomeSport Da Guehi a Morsy, la fascia arcobaleno spacca la Premier League

Premier League, polemiche
sulla fascia arcobaleno
Guehi rischia la squalifica

L'inglese ha voluto personalizzarla

con un testo religioso: "I love Jesus"

di Chiara Di Benedetto05 Dicembre 2024
05 Dicembre 2024

Marc Guehi | Foto Ansa

LONDRA – Celebrare l’inclusione e dimostrare vicinanza alla comunità Lgbtq+. Questo era l’obiettivo dell’iniziativa dalla Premier League, che ha chiesto ai capitani delle squadre di indossare la fascia arcobaleno durante le partite di 13esima e 14esima giornata. Il risultato? Una valanga di polemiche, sui diritti ma soprattutto sulla religione. 

Il primo a sorprendere la Federazione britannica è stato Marc Guehi, difensore del Crystal Palace e della nazionale. L’inglese ha acconsentito a indossare la fascia nella partita di sabato contro il Newcastle , ma l’ha personalizzata con la scritta “I love Jesus”, aggiunta con il pennarello. La scelta gli ha procurato un richiamo della Federazione, che gli ha ricordato che sui kit di gioco sono proibiti i messaggi politici o religiosi. Non contento, Guehi è tornato in campo ieri sera contro l’Ipswich Town sempre con un’altra scritta sulla fascia: “Jesus loves you”. Il ventiquattrenne, credente e figlio di un pastore protestante, è ora a rischio di sanzione, che potrebbe consistere in una multa salata o in una squalifica.

A infiammare la polemica ha contribuito poi il rifiuto di Sam Morsy, centrocampista dell’Ipswich, di indossare la fascia. Il 33enne, fervente musulmano, ha giustificato la sua scelta con motivazioni religiose, ma è stato l’unico dei 20 capitani di Premier League a non aderire all’iniziativa. Anche il Manchester United è finito nella bufera: mentre infatti il capitano Bruno Fernandes era regolarmente in campo con la fascia Lgbtq+, i suoi compagni non hanno indossato le giacche arcobaleno durante il riscaldamento. I componenti della squadra hanno compiuto questa scelta in solidarietà a Noussair Mazraoui, difensore marocchino che per ragioni legate alla religione islamica, al pari di Morsy, si è rifiutato di prendere parte al progetto.

Mentre però Guehi rischia la squalifica, Morsy e Mazraoui non hanno avuto nessun tipo di sanzione. La Premier League tenta, nel frattempo, di spostare l’attenzione mediatica sulla riuscita dell’iniziativa, che va avanti da dieci anni, nonostante sia arrivata all’attenzione pubblica internazionale soltanto adesso e più per le polemiche.

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