BRESCIA – Estorsione, traffico di armi e droga, ricettazione, usura, reati tributari e riciclaggio. Sono i capi d’accusa mossi dalla procura di Brescia nei confronti di 25 persone arrestate oggi dopo un’indagine aperta contro la ‘ndrangheta. Gli indagati avrebbero favorito la cosca calabrese Tripodi “sia al fine di conseguire vantaggi patrimoniali illeciti”, fanno sapere gli investigatori, “che di mantenere e rafforzare la capacità operativa del sodalizio e la fama criminale del gruppo criminoso”.
Tra gli arrestati una suora
A finire in manette anche una religiosa, suor Anna Donelli, accusata di essere “a disposizione del sodalizio per garantire il collegamento con i sodali detenuti in carcere”, si apprende dai documenti. Da quindici anni volontaria nella prigione milanese di San Vittore, la Donelli nel 2001 inizia “il cammino per diventare suora”, come ha raccontato nel 2023 a Voci dal Ponte in un’intervista online. A segnare la sua vita la perdita, nel 2001, della sorella gemella madre di tre figli. “Dal 2010 frequento il carcere e sono stata a tempo pieno nelle periferie di Pavia, Roma e Milano”, aveva detto.
L’ombra della cosca dietro la politica
Con lei è stato arrestato Mauro Galeazzi, ex esponente della Lega nel comune di Castel Mella, già incarcerato per tangenti e poi assolto. Proprio al leghista si sarebbe rivolto Stefano Terzo Tripodi, dell’omonima famiglia criminale, che gli avrebbe proposto “da candidato sindaco al Comune di Castel Mella, di procurargli voti in cambio dell’ottenimento di appalti pubblici in occasione delle consultazioni comunali di Castel Mella del mese di ottobre 2021”. Ai domiciliari anche Giovanni Acri, ex consigliere comunale FdI. La Direzione Distrettuale Antimafia bresciana ha ordinato il sequestro preventivo di oltre 1,8 milioni di euro e numerose perquisizioni nelle province di Brescia, Reggio Calabria, Milano, Como, Lecco, Varese, Verona, Viterbo e Treviso.