BOLOGNA – “Vogliamo rivoltare come un guanto questo Paese”, ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini, sceso in piazza a Bologna al fianco dei lavoratori che oggi stanno partecipando allo sciopero nazionale di otto ore indetto dai sindacati confederali. Il segretario, che ha parlato di oltre mezzo milione di cittadini in piazza, ha poi invocato la partecipazione di tutti, ribadendo la necessità di una “rivolta sociale” e spiegando che significherebbe “non voltarsi da un’altra parte di fronte alle ingiustizie”. Rispetto alla decisione del ministro degli Interni Matteo Salvini di precettare lo sciopero, Landini ha messo in guardia: “C’è un tentativo serio di una svolta autoritaria. Il governo vuole mettere in discussione il diritto di sciopero”. Sotto al palco di piazza Maggiore, dove si è fermato il corteo di scioperanti, il sindacalista ha poi accusato Matteo Salvini di voler fare il ministro soltanto quando ci sono gli scioperi.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando dal Forum dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Coldiretti, ha criticato le parole del segretario della Cgil, accusandolo di fondamentalismo e di voler fare politica: “Un sindacalista dovrebbe parlare di diritti dei lavoratori. Bisogna sempre usare buonsenso e un linguaggio che serva a risolvere i problemi, non a incendiare le piazze. Capisco la propaganda, per questo dico che è più un linguaggio da politico che da difensore dei lavoratori”.
Da Napoli invece, il segretario di Uil Pierpaolo Bombardieri, ha dichiarato: “Sono migliaia i manifestanti in 40 piazze, il governo li ascolti. Salari e pensioni basse devono essere il problema centrale del Governo”.
Nel frattempo, a Torino, gli studenti dello spezzone pro Palestina, presenti a centinaia nel corteo di lavoratori, avrebbero lanciato uova con vernice rossa e fumogeni contro le forze dell’ordine schierate davanti alla prefettura in piazza Castello, dove terminava la manifestazione. Il capoluogo piemontese è ora teatro di scontri tra le forze dell’ordine e antagonisti che hanno partecipato allo “spezzone sociale” del corteo per lo sciopero. Questi sono avvenuti vicino alla stazione di Porta Nuova, in via Sacchi, in centro città, dove i manifestanti hanno cercato di entrare sfondando il cordone di polizia. Le forze dell’ordine li hanno respinti a manganellate, i manifestanti hanno sferrato calci e pugni e usato le aste delle bandiere.