MOSCA – Non accenna a diminuire la tensione nel conflitto russo-ucraino, con l’escalation degli ultimi giorni che continua a intensificarsi. Nella notte i sistemi di difesa aerei russi hanno intercettato e distrutto 47 droni ucraini, come riferito dal ministero della Difesa. I dispositivi militari in questione avrebbero dovuto colpire le regioni di Rostov e Krasnodar. A loro volta, le forze russe hanno attaccato l’Ucraina con 132 droni, 88 dei quali abbattuti dalle difese aeree di Kiev, stando ai dati forniti dall’Aeronautica militare ucraina.
Le ostilità sono proseguite in mattinata, con Mosca che ha intercettato un nuovo attacco e distrutto un missile ucraino nell’oblast di Kursk. Il governatore della regione Alexei Smirnov non ha precisato di che arma si trattasse, ma la scorsa settimana le autorità russe avevano segnalato l’impiego di missili britannici Storm Shadow e degli americani Atacms proprio in quella zona. In seguito al conflitto aereo, le truppe russe hanno portato a termine un’offensiva via terra, conquistando il villaggio di Vorovskoye nella regione di Donetsk.
Situazione dunque di grande difficoltà per l’Ucraina. Oltre che sul piano bellico, la strategia di Vladimir Putin punta a fiaccare il fronte interno. Dopo l’attacco del 28 novembre alle infrastrutture energetiche, le tre centrali nucleari in funzione in Ucraina hanno ridotto significativamente la produzione, lasciando un milione di persone al buio, misura che si aggiunge a precedenti razionamenti di cibo ed energia.
Sul fronte delle relazioni internazionali, Vladimir Putin sembra aver aperto nuovamente al neoeletto presidente americano Donald Trump. In vista dell’insediamento alla Casa Bianca del tycoon, Putin lo ha definito “un politico intelligente ed esperto “e ha ammesso di ritenerlo in grado di trovare una soluzione al conflitto. Sul versante italiano, il vicepremier Antonio Tajani ha dichiarato di augurarsi che “l’escalation sia una coda della guerra e si possa arrivare finalmente a un dialogo”.