Tira una brutta aria nella redazione del Sole 24 Ore. Il direttore Roberto Napoletano, durante la riunione di redazione del 23 maggio scorso, ha attaccato duramente i 19 inviati del suo giornale accusandoli di non contribuire attivamente al lavoro redazionale. «È da mesi – avrebbe detto – che non vedo le vostre firme in pagina, mentre il resto della redazione è stremato».
La reazione dei giornalisti. Gli inviati però non ci stanno. In una nota hanno espresso il loro «disagio per essere costantemente tenuti a margine del lavoro redazionale», segnalando da un lato il notevole restringimento degli spazi d’inchiesta, dall’altro le frequenti bocciature delle loro proposte da parte dei responsabili delle singole redazioni. «È inaccettabile – concludono gli inviati – questo attacco indiscriminato a una figura professionale contemplata nel contratto di lavoro giornalistico».
Ennesimo scontro tra la direzione di un quotidiano e la figura professionale dell’inviato, ruolo che incontra sempre più ostacoli all’interno dei giornali. Ostacoli che lo stesso contratto nazionale pone. Secondo il Cnlg 2009-2013 gli inviati sono tali “per il periodo stabilito”. La condizione di esclusività, un tempo caratterizzante la loro figura, non è più prevista. Quando non sono inviati, quindi, devono mettere le loro competenze al servizio del lavoro redazionale. E i direttori devono servirsene.
La crisi del Sole. Il quotidiano di Confindustria ha da risollevare i conti mentre la possibilità di un nuovo piano di esuberi si fa sempre più concreta. Una situazione difficile a cui il neopresidente della confederazione degli industriali (proprietaria del Sole) Giorgio Squinzi dovrà porre rimedio, mettendo a punto un piano di rilancio del giornale le cui vendite sono in netto calo. In tempi brevi soprattutto, perché i giornalisti hanno già accettato il piano di solidarietà, decurtandosi del 10% le buste paga. Ad oggi i ricavi consolidati del quotidiano sono scesi del 2,3% rispetto al 2011: se questo trend fosse confermato nei prossimi trimestri, il Sole 24 Ore potrebbe chiudere l’anno con una perdita netta di 20 milioni. Ma i malumori della redazione sono anche legati alla decisione del consiglio di amministrazione di accordare un bonus di 150mila euro all’amministratore delegato Donatella Treu, nonostante la crisi del gruppo e il rischio, sempre più paventato, della messa in mobilità di circa 70 giornalisti su 250. Gli amministratori del gruppo dovranno quindi fare economia nei prossimi mesi. Chi meglio di loro.
Claudio Paudice