KIEV – L’infrastruttura elettrica ucraina è stata gravemente danneggiata da massicci bombardamenti russi. L’esercito russo ha attaccato all’alba del 28 novembre con 91 missili, 97 droni e munizioni a grappolo. Una risposta al lancio sulla Russia di missili Atacms americani, ha detto il presidente Vladimir Putin.
Secondo gli ultimi dati, più di un milione di abitanti è rimasto senza elettricità nell’ovest del Paese mentre centinaia di migliaia non hanno accesso all’acqua corrente. La società che gestisce la rete elettrica nazionale, Ukrenergo, ha attivato programmi di emergenza di interruzione di corrente nel Paese e ha invitato gli utenti a risparmiare elettricità per contribuire a stabilizzare la rete. “In diverse regioni sono stati registrati attacchi con munizioni a grappolo, che hanno preso di mira le infrastrutture civili”, tuona il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Questa è un’escalation molto spregevole delle tattiche terroristiche russe”.
Dal vertice dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva ad Astana – di cui fanno parte sei paesi dell’ex Unione sovietica – Putin continua ad attaccare il governo di Kiev. Il presidente russo ha definito “completamente illegittimo” il governo ucraino e ha precisato che, negli ultimi due giorni, il suo esercito ha lanciato 100 missili e 466 droni sull’Ucraina.
Lo zar sostiene che Mosca ha iniziato la produzione in serie dei missili Oreshnik, missili balistici ipersonici, come quello che sarebbe stato sparato contro una struttura dell’industria militare ucraina la settimana scorsa a Dnipro. “Attualmente, il ministero della Difesa e lo Stato maggiore dell’esercito russo stanno selezionando gli obiettivi da distruggere sul territorio ucraino. Questi potrebbero essere strutture militari, imprese dell’industria della difesa o centri decisionali di Kiev”, ha minacciato Putin dal palco della capitale kazaka.
