ROMA – Continua lo scontro tra Lega e Forza Italia sul canone Rai. Il governo oggi è uscito sconfitto in commissione Bilancio al Senato. Votando contro, con i “no” di Claudio Lotito e Dario Damiani, FI si è allineata con l’opposizione bocciando la riforma, bloccata con 12 contrari e 10 a favore. La proposta del Carroccio, che ha visto in FI il maggior ostacolo, era di tagliare di 20 euro il contributo in bolletta per la tv pubblica nel 2025. Una spaccatura all’interno della destra “sul tema del taglio del canone Rai che non giova a nessuno”, riferiscono fonti di Palazzo Chigi.
Il “no” di Forza Italia
“Stiamo lavorando per abbassare le tasse, il canone Rai è una di queste”, aveva dichiarato il vicepremier e leader leghista Matteo Salvini. “Abbassare il costo del canone è da sempre un obiettivo non della Lega ma del centrodestra. Forza Italia non lo vuole? Mi dispiace per gli italiani. Ma se sarà così, lavoreremo su altri fronti”. “Noi non abbiamo votato un emendamento che prevedeva il taglio del canone Rai di 20 euro”, la risposta del leader forzista Antonio Tajani, “perché lo consideravamo sbagliato e non utile ad abbassare la pressione fiscale”.
La denuncia dell’Usigrai
Non si è fatto attendere il commento dell’Usigrai, l’unione sindacale dei giornalisti Rai. La denuncia è quella di “un’azienda bloccata dai veti dei partiti. Non una parola e nemmeno una vera iniziativa per superare lo stallo in cui hanno portato l’azienda. È uno spettacolo indecoroso e pericoloso allo stesso tempo”. Per i giornalisti si devono mettere “da parte la logica della spartizione e si fissino i paletti della riforma con tempi certi per l’approvazione della nuova legge che garantisca autonomia dei vertici e delle risorse economiche”.
L’attacco delle opposizioni
Un’occasione ghiotta per le opposizioni, che non si sono lasciate sfuggire la possibilità di sottolineare le crepe nel governo. “La spaccatura sul canone Rai dimostra che questa maggioranza è in frantumi e che non ha alcuna visione né alcun progetto sul servizio pubblico”, ha dichiarato la senatrice del M5s Barbara Floridia. “Il governo è andato in minoranza su una questione di grande rilievo politico e di evidente impatto popolare”, ha fatto eco Enrico Borghi di Italia Viva. “Quello di oggi è un duro colpo per la maggioranza, sono ormai alla frutta”, ha concluso Angelo Bonelli di Europa Verde. A cercare di smentire è stato ancora una volta Tajani, per il quale “non c’è inciampo all’interno del governo”.