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HomePolitica Verso la Manovra. Sì a modifiche ma solo se concordate dalla maggioranza e dal Mef

Verso la manovra. Si modifiche
solo se concordate dal governo
Niente riduzione del canone

Nessun emendamento dei singoli

bocciate proposte di lega e Forza Italia

di Valerio Francesco Silenzi25 Novembre 2024
25 Novembre 2024

ROMA – Niente emendamenti dei singoli parlamentari. Per la Manovra, Giorgia Meloni accetterà solo poche modifiche concordate dalla maggioranza e che hanno ricevuto il via libera dal Ministero dell’Economia in quanto a coperture finanziarie.

Per buona pace quindi dei vari Salvini e Tajani che in prospettiva della manovra avevano avanzato proposte come la riduzione del canone Rai o un ulteriore taglio dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). Un tema quello del ridimensionamento del canone che però, secondo il ministro dei Trasporti rimane parte del programma di governo, ma che trova la ferma opposizione del ministro degli Esteri: “Una scelta assolutamente non condivisibile. È una cosa ridicola. Tagliare il canone Rai e poi trovare i soldi, sempre dei contribuenti, per rifinanziare la Rai mi pare un gioco che non ha alcun senso”.

“Il proficuo incontro – si legge nel comunicato diramato da Palazzo Chigi – ha riscontrato la piena condivisione di vedute a sostegno di una manovra che guarda alle esigenze del sistema sanitario, di famiglie, lavoratori e tessuto produttivo”. Ok quindi ai bonus per attività extrascolastiche volute da Fratelli d’Italia e niente stretta sul turn over delle forze dell’ordine. “Modifiche migliorative proposte a livello parlamentare saranno valutate con attenzione dal governo con un occhio ai conti pubblici – inoltre – i leader hanno dato mandato al ministro Giancarlo Giorgetti di valutare, alla luce delle coperture necessarie, la praticabilità di alcune proposte di modifica condivise da tutti”.

Nel Consiglio dei ministri si è parlato anche di politica estera, in particolare la sentenza della Corte penale internazionale che ha proclamato un mandato di arresto internazionale per Benjamin Netanyahu. Una questione che era salita all’ordine del giorno in ambito nazionale con Salvini che ha dato a Netanyahu il benvenuto in Italia e la pronta risposta di Tajani che ha di fatto zittito il capo del Carroccio: “Ha detto quale è la sua posizione, ma non è il ministro degli Esteri”.

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