ROMA – Si attendono oltre 15mila partecipanti alla manifestazione contro la violenza sulle donne, uno tra i più importanti appuntamenti previsti per la giornata internazionale del 25 novembre. A organizzare il corteo che si terrà nella Capitale sabato 23 novembre è l’associazione “Non una di meno”. Da piazzale Ostiense (zona Piramide) a piazza Vittorio migliaia di persone parteciperanno alla manifestazione.
In occasione della ricorrenza contro la violenza sulle donne, le iniziative per promuovere la parità di genere si moltiplicheranno in varie città italiane. Lunedì l’evento dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) che ha deciso di porre un tocco di rosso in ogni sua sede, un momento di riflessione e di informazione sulla violenza sulle donne.
Già giovedì 21 novembre è stata inaugurata nel giardino degli aranci di Palazzo Madama una panchina rossa, simbolo della lotta alle violenze contro le donne, a cui è stato aggiunto un Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha giustificato la decisione di aggiungere il tricolore alla panchina spiegando che “la questione non deve appartenere a una parte, ma a tutta l’Italia”. Non sono però mancate le polemiche da parte dell’opposizione, che ha accusato il Presidente del Senato di non aver compreso che il vero significato del colore rosso è il sangue delle donne vittime di violenza e non il colore di una parte politica.
La violenza sulle donne, un problema radicato nella società
Un problema particolarmente presente, che affonda le sue radici in convinzioni intrinseche alla società. Secondo la ricerca “Giovani Voci per Relazioni Libere”, condotta da Differenza Donna tra ragazzi e ragazze tra i 14 e i 21 anni, il 45% degli adolescenti ritiene la gelosia una “dimostrazione d’amore”. Il 19% considera la geolocalizzazione accettabile. Il 39% dice di aver subito violenza, ma solo l’ 1% si rivolge ai Centri Antiviolenza.
A esprimersi in merito alla vasta portata di un fenomeno come quello dei femminicidi anche la Senatrice della Repubblica Italiana e Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger. La Presidente ha sottolineato che “se il 25 novembre si limita a essere la giornata delle dichiarazioni indignate serve davvero a poco. Deve invece essere un momento per fare il punto delle azioni, per avviare nuove concrete iniziative”