ROMA – È slittato a lunedì 25 novembre il voto in Commissione Bilancio del Senato sul decreto fisco, testo legato strettamente alla Legge di Bilancio 2025. Come dichiarato dal suo relatore, Dario Damiani, starebbe infatti ancora lavorando per individuare un pacchetto organico di emendamenti provenienti sia dalla maggioranza che dall’opposizione e attinenti al tema fiscale. L’obiettivo sarà di farlo approvare a Palazzo Madama per trasferirlo già mercoledì alla Camera.
Tra le proposte di modifica più discusse c’è quella riguardante il Canone Rai, avanzata dalla Lega, che chiede di confermare il taglio a 70 euro che diversamente tornerebbe a 90 euro. Per le coperture si andrebbe ad attingere dalle riserve del bilancio del Tesoro per le politiche fiscali europee.
Tra gli altri emendamenti figura la riapertura dei termini per l’adesione dei soggetti Isa al concordato preventivo biennale al 12 dicembre, in quanto scaduto il 31 ottobre, l’ampliamento dei beneficiari del bonus di Natale di 100 euro esteso anche ai genitori single con figli a carico ed il taglio delle liste di attesa relative alla sanità.
Un’altra modifica riguarda l’aumento di 343 milioni di euro di risorse per il patrimonio di Autostrade dello Stato mentre il ministro delle imprese, Adolfo Urso, vorrebbe incrementare il contributo e semplificare le procedure relative al piano Transizione 5.0. Infine, si richiede un aumento del numero di risorse destinate alla protezione civile, vista la recente crescita di fenomeni alluvionali.
Proposte che non fanno distendere le tensioni all’interno dei partiti di governo, già accese a causa delle recenti sconfitte in Umbria ed Emilia Romagna. In questa situazione la manovra è in stand-by ed il rischio è che lo resti a lungo, almeno fino a che non si accontentino tutti. Il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, in un intervento da remoto agli stati generali della Lega a Milano ha ribadito che la Manovra sostiene con forza il sistema sanitario nazionale stanziando ulteriori 12 miliardi in tre anni.