ROMA – In una Serie A sempre più povera di italiani, con squadre di prima e seconda fascia che preferiscono ingaggiare giocatori stranieri per motivi economici e per carenza di talenti nazionali, la Serie C promuove il rilancio del calcio azzurro con la ‘Riforma Zola’.
Una rivoluzione che dalla prossima stagione vedrà ricompensate le squadre che schiereranno i propri giovani del vivaio con una premialità del 400%, e che, dalla stagione 2028-29, obbligherà i club a inserire all’interno della lista del settore giovanile un numero minimo di otto giovani formati all’interno della propria società.
“Voglio ringraziare i club per un sostegno così ampio”. Così Gianfranco Zola vicepresidente della Lega Pro al Social Football Summit. “Senza la Serie C non avrei mai avuto la stessa carriera e sin dal primo giorno da Vicepresidente volevo fare qualcosa per i giovani. Oggi la Riforma Zola è realtà – continua – la speranza è che nei prossimi anni dal nostro campionato passino i futuri numeri dieci della nazionale. Continueremo a lavorare per vedere sempre più prodotti dei settori giovanili sui campi della Serie C. Siamo sulla strada giusta”.
Spesso i club di Serie A sono riluttanti a lanciare i loro giovani perché faticano ad ambientarsi ai ritmi della Serie A essendo abituati al Campionato Primavera. In questo modo la Serie C punta a tornare il vivaio della massima lega, cercando di creare i presupposti ideali affinché i giovani italiani possano esprimere il loro talento confrontandosi in un campionato competitivo.
“I Baggio, i Totti, i Del Piero o i Signori vengono fuori quando decidono di farlo, ma si può fare molto di più per creare le condizioni affinché i giovani crescano con maggiore qualità. Noi siamo qui per aiutare i club”,conclude Zola.