MOSCA – Putin è aperto a discutere un cessate il fuoco con Trump. Lo riporta in esclusiva l’agenzia Reuters citando cinque funzionari russi secondo i quali il Cremlino sarebbe disposto ad accettare le attuali linee del fronte come confini definitivi, a patto che l’Ucraina non entri mai nella Nato. L’unico spazio di trattativa si avrebbe, secondo le fonti, nelle regioni del Donetsk, del Luhansk, di Zaporizhia e di Kherson, al momento parzialmente occupate dai russi. Il portavoce del Cremlino, Dimitrij Peskov, ha risposto alle indiscrezioni confermando la disponibilità di Putin al contatto e ai negoziati ma ha anche specificato che “nessuno scenario di congelamento del conflitto ci andrebbe bene”.
Zelensky e le armi degli americani
Il presidente ucraino Vlodymyr Zelensky ha dichiarato a Fox News che la produzione di armi in Ucraina non è sufficiente a sostenere lo sforzo bellico; se gli Stati Uniti decidessero di tagliare i finanziamenti a Kiev, Zelensky si è detto certo che l’Ucraina perderà la guerra. Nel frattempo il Washington Post ha fatto sapere che il presidente americano Joe Biden ha approvato la fornitura di mine antiuomo all’Ucraina, insieme al permesso di utilizzare i missili a lungo raggio americani Atacms in territorio russo. Queste mine, secondo fonti della Casa Bianca, sarebbero dotate di sistemi di autodistruzione o di perdita della carica, riducendo così il pericolo per i civili. Kiev ha assicurato che non ne farà uso se non strettamente necessario. In risposta alla notizia Peskov ha dichiarato che Biden “sta facendo di tutto” per continuare la guerra in Ucraina.
È allarme nelle ambasciate
Nelle ultime ore aumenta la preoccupazione per un possibile attacco aereo russo, senza precedenti, ai danni di Kiev nella giornata di oggi, 20 novembre. L’ambasciata americana nella capitale ucraina ha chiuso dopo aver avvertito del probabile bombardamento. Qualche ora più tardi anche l’ambasciata italiana ha fatto sapere che seguirà l’esempio americano e vieterà l’ingresso al pubblico. La chiusura delle ambasciate mette in allarme la comunità internazionale.
Le reazioni
All’indomani dell’anniversario del millesimo giorno di guerra in Ucraina, papa Francesco, al termine dell’udienza generale di questa mattina ha dichiarato: “è una sciagura vergognosa per l’intera umanità” e ha esortato a rimanere accanto al “martoriato popolo ucraino”, e ad operare “perché le armi cedano il posto al dialogo, e lo scontro all’incontro”. È di oggi anche la notizia dell’approvazione della nuova dottrina nucleare in Russia, che permetterebbe al Cremlino di attaccare anche paesi non dotati di atomica ma appoggiati da potenze nucleari. A questo proposito il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian ha invitato alla calma e alla moderazione.