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HomeCronaca Medici e infermieri in piazza, a rischio 1,2 milioni di prestazioni sanitarie

Sciopero nazionale
Medici e infermieri protestano
"poche risorse, serve rilancio

Lettera a Meloni dai sindacati

"Condizioni di lavoro inaccettabili"

di Giacomo Basile20 Novembre 2024
20 Novembre 2024

Medico in camice, simbolo della categoria| Foto di Pixabay

ROMA – Dalla mezzanotte di mercoledì 20 novembre è in corso uno sciopero nazionale di tutto il personale sanitario per protestare contro la legge di Bilancio 2025. La mobilitazione è stata indetta dai principali sindacati di categoria, Anaoo-Assomed e Nursing up, che hanno organizzato anche un corteo nella Capitale. Le sigle hanno annunciato che non saranno garantiti tutti i servizi di assistenza, gli esami radiografici – circa 50mila – oltre che 15mila interventi programmati e 100mila visite specialistiche. Saranno invece garantite le prestazioni d’urgenza. 

Secondo i sindacati il testo della legge di Bilancio “conferma la riduzione del finanziamento per la sanità rispetto a quanto annunciato” e “prevede un aumento dell’indennità di specificità medica sanitaria”. Al centro della protesta anche i contratti di lavoro, compresi quelli dell’ospedalità privata, per i quali “vengono assegnate risorse assolutamente insufficienti” e la richiesta di stanziamenti per la tempestiva assunzione di personale. 

La contestazione arriva in un momento critico segnato da varie aggressioni al personale sanitario per cui le sigle chiedono l’introduzione di norme che portino all’immediata attivazione di presidi di Pubblica Sicurezza negli ospedali, al fine di renderli luoghi sicuri per il personale che vi opera. Redatta anche una lettera per la premier Giorgia Meloni nella quale si chiede un incontro urgente sui temi della protesta e si critica l’azione del governo rispetto alla sanità pubblica. 

Nell’organizzazione della contestazione sono sorte alcune difficoltà relative alla disposizione delle Asl sui contingenti minimi di lavoratori da garantire, circa il 20% delle Aziende non ha dato al personale disposizioni sul contingentamento minimo per lo sciopero, creando grandi difficoltà per circa 20.000 medici e 100.000 infermieri e professionisti sanitari.

La leader del Partito Democratico Elly Schlein si è espressa favorevolmente nei confronti dello sciopero affermando che non si tratta di “una mobilitazione contro qualcosa o qualcuno ma per una sanità migliore”. In linea con Schlein anche l’eurodeputato Pd Matteo Ricci che si è detto “dalla parte di medici e infermieri, oggi in sciopero per protestare contro le condizioni inaccettabili in cui versa la sanità nel nostro Paese”.

Durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Vita-Salute del San Raffaele a Milano, il ministro della Salute Orazio Schillaci è intervenuto rispetto all’abbandono di alcune specialistiche e alla necessità di maggiori investimenti. Il ministro ha proseguito parlando dei numerosi casi di violenza contro gli operatori sanitari e ha dichiarato che “la scorsa settimana la Camera ha approvato in via definitiva la legge che introduce l’arresto in flagranza di reato, anche differita” come strumento di tutela del personale.

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