ROMA – In un mondo come quello giornalistico, in cui le innovazioni e i cambiamenti si susseguono a ritmi vertiginosi e in cui “bisogna trovare nuovi linguaggi e nuove regole, e anche nuove forme di rispetto per il lettore”, il Master in Giornalismo della LUMSA è “garanzia di preparazione in un mercato in profonda evoluzione”. È la motivazione del premio “Nostalgia di Futuro”, sezione giornalismo, ritirato il 18 novembre dal direttore del Master in Giornalismo della LUMSA di Roma, Carlo Chianura. A consegnare il riconoscimento il direttore generale dell’associazione Utenti pubblicità associati (Upa) Raffaele Pastore.
Un sondaggio tra gli ex allievi degli ultimi dieci anni attesta che il 77,85% degli allievi del Master della LUMSA ha trovato lavoro giornalistico entro un anno dalla fine del percorso formativo, vincendo la sfida posta dall’editoria di oggi. Nel ritirare il premio, Chianura ha ricordato la necessità inderogabile di “allargare le competenze dei nuovi giornalisti” per rimanere al passo con i cambiamenti in corso.
A evidenziare l’importanza di “Governare le nuove tecnologie nel nome dei valori antichi” è stato del resto lo stesso presidente onorario di TuttiMedia, Gianni Letta, in apertura del convegno Nostalgia di Futuro.
L’audience, tema della sedicesima edizione di Nostalgia di Futuro
Filo conduttore dell’evento organizzato dalla vicepresidente del think tank Maria Pia Rossignaud e moderato dal direttore di Tv2000 Vincenzo Morgante, è stato lo sviluppo dell’audience nei vari mezzi di comunicazione.
Nel dare avvio alla sedicesima edizione di Nostalgia di Futuro, Letta ha evidenziato come nel “passaggio d’epoca verso il digitale” caratterizzante la società odierna non bisogna dimenticare la lunga tradizione del passato. È l’eredità che il grande giornalista Giovanni Giovannini aveva espresso in un libro del 1984 dall’emblematico titolo Dalla selce al silicio: costruire il futuro su solide basi, ricordando che ciò che dovrà accadere non può non avere come architrave ciò che già è stato.
Proprio a questo pensiero si collegava il titolo del convegno, Nostalgia di Futuro. La nostalgia, il rimpianto per ciò che ormai è passato in modo inesorabile e il desiderio di tornare indietro nel tempo si legano, in un’antitesi ossimorica, a uno sguardo proiettato in avanti. Passato e futuro – ha osservato Letta prima di ricevere il premio TuttiMedia – si intrecciano così in modo indissolubile in una trama dai sottili fili ammirata e modificata in un presente che presto diventerà passato e lascerà il suo posto al futuro.
Ed è proprio in un futuro in cui l’audience si arricchisce dell’aggettivo “total”, ha messo in luce Carlo Chianura, i nuovi linguaggi e i nuovi media dovranno integrarsi con quelli attuali divenendo patrimonio comune dei nuovi giornalisti.
Oltre a Letta, è stato premiato il direttore scientifico di TuttiMedia, Derrick de Kerckhove, per la sua “capacità di anticipare le ricadute della tecnologia sulla società”.
Riconoscimento nella sezione ‘Innovazione e Comunicazione’ all’ANSA per il sistema ANSAcheck, che permette di certificare l’origine delle notizie tramite la tecnologia blockchain, ritirato dall’amministratore delegato Stefano De Alessandri, e a Play2000 di Tv2000, definito un “prodotto innovativo che punta a declinare la tradizionale proposta della tv e della radio attraverso nuove forme di linguaggio”.
Oltre alle premiazioni, si è svolto un incontro dedicato al tema dell’audience, in quanto quest’anno si prevede un aumento del 4% degli investimenti pubblicitari attribuibili alla cosiddetta “total audience”. “La televisione è in buona salute”, ha garantito Fabrizio Angelini, amministratore e fondatore di Sensemakers, “in Italia la tv continua a crescere, unicum internazionale”, fattore dietro al quale “c’è sicuramente un fattore anagrafico”. A suo favore la crescita delle televisioni connesse, mentre video online e intrattenimento diventano sempre più centrali nell’uso delle piattaforme social.
Da Franco Siddi, presidente di Confindustria Radio Televisioni, è arrivato un invito affinché “la misurazione dell’audience in Europa” si adatti “alle mutevoli abitudini di consumo dei media e ai progressi tecnologici”. A lui ha fatto eco Diego Ciulli, responsabile del Government affairs and public policy di Google, che ha ribadito che “da anni chiediamo che l’audience di YouTube venga misurata” in maniera più affidabile e comparabile a Auditel.