ROMA – È iniziata la corsa della maggioranza ai bonus nella nuova manovra del governo. Nonostante in campagna elettorale Giorgia Meloni avesse promesso un taglio netto ai bonus con lo slogan “È finita la stagione dei soldi gettati dalla finestra”, iniziano a farsi pressanti le richieste degli alleati di governo di incentivi per sport, famiglie e elettrodomestici green.
Fratelli d’Italia spingerebbe per un bonus sport di 800 euro per ogni figlio minorenne a carico di famiglie con Isee fino a 35 mila euro. Nell’emendamento si legge infatti che “il contributo economico è riconosciuto per il rimborso delle spese di iscrizione ad attività sportive erogate da soggetti pubblici, privati o enti del Terzo settore”. I parlamentari FdI vorrebbero inserire anche la dote famiglia, un incentivo di 500 euro per ogni bambino sotto i 15 anni a carico di famiglie con Isee fino a 35 mila euro, e un pacchetto da 1500 euro per ogni studente che frequenta le scuole elementari, medie e i primi due anni delle superiori. Nell’ultimo caso l’Isee è fissato a 40 mila euro.
Anche Lega e Forza Italia vogliono i loro incentivi con i primi che spronano per un ‘bonus elettrodomestici di elevata efficienza energetica’ con contributo fino al 30% per famiglio con Isee fino a 25 mila euro, e i secondi che chiedono di mantenere l’ecobonus, il bonus ristrutturazioni e il sismabonus al 50% anche nel 2026 e 2027, per le prime case.
Il contenuto della manovra dà spazio anche ad alcune polemiche come che all’interno della manovra siano presenti incentivi per caldaie a condensazione. Il problema si pone perché la direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive) stabilisce l’obbligo di cancellare dal 2025 i sostegni all’installazione di nuove caldaie alimentate da combustibili fossili. Una questione che potrebbe esporre l’Italia a una procedura di infrazione.