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Terrorista dell’Eta torna in libertà: scontro tra Madrid e Strasburgo

di Annalisa Cangemi23 Ottobre 2013
23 Ottobre 2013

Arriva la scarcerazione per Ines del Rio, la terrorista dell’Eta condannata nel 1989 per l’attentato di Piazza della Repubblica a Madrid del 1986, in cui persero la vita 12 funzionari di polizia. Un gruppo di familiari e amici ha accolto la terrorista, avvolgendola in una bandiera basca. Ad aspettarla – all’esterno del carcere di La Coruna – anche nostalgici franchisti che hanno gridato “assassina” al passaggio dell’auto che la riportava a casa.
Il suo caso è stato seguito dalla Corte dei diritti umani di Strasburgo, secondo cui la Spagna ha violato il principio di non retroattività delle leggi. Ines del Rio infatti sarebbe dovuta uscire dal carcere nel 2008, dopo aver scontato 19 anni. Al momento della condanna, la legge spagnola prevedeva infatti un massimo di detenzione in carcere di 30 anni, come recita il codice penale del 1973. Ma secondo la dottrina Parrot, introdotta successivamente, che prende il nome da Henri Parot, etarra cui era stata bloccata la scarcerazione nel 2006 per analoghi motivi, i benefici penitenziari dovevano essere sottratti dalla condanna, in questo caso 3mila anni, e non dal massimo di permanenza in carcere (limite nel frattempo elevato a 40 anni). Secondo le autorità penitenziarie spagnole, attualmente sono 84 i prigionieri cui viene applicato questa dottrina,che di fatto prolunga il compimento delle pene ai detenuti con condanne multiple Di questi, 69 sono in carcere per crimini di terrorismo: 61 per appartenenza all’Eta, sei al Grapo (Gruppi di Resistenza Antifascista Primo di Ottobre), uno al Gal (Gruppi Antiterrorismo di Liberazione) e uno all’Egpgl (Esercito Guerrigliero del Popolo Gagliego Libero). I restanti 15 sono autori di reati gravi come omicidio e stupro.
Ma la Corte dei diritti umani di Strasburgo ha ricordato che la dottrina Parot non può essere applicata in modo retroattivo. Nel luglio del 2012, il tribunale europeo ha emesso infatti una sentenza con cui condannava la Spagna a risarcire con 30 mila euro per “danni morali” la Del Río,  Madrid però non condivide la liberazione della del Rio: «Rispettiamo il verdetto della Corte di Strasburgo e queste sono le conseguenze – ha detto il ministro della Giustizia, Alberto Ruiz Gallardón – Posso assicurarvi che questo rispetto è molto doloroso». L’associazione delle vittime del terrorismo ha intanto tenuto un sit in nel luogo dell’esplosione.

Annalisa Cangemi

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