ROMA – Continua il conflitto tra magistratura e governo, questa volta in materia di immigrazione irregolare. Nella giornata di domenica, le toghe hanno pubblicato un documento durissimo, in cui denunciano di essere stati “screditati e attaccati” e invocano l’intervento del Csm con iniziative a tutela della loro indipendenza e autonomia. Un
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervistato dal Corriere della Sera, risponde all’accusa dell’Anm auspicando “un dialogo franco e fruttuoso con la magistratura di cui mi sento ancora di fare parte”. Non esistono magistrati sgraditi. Come spero non esistano, per i magistrati, politici sgraditi”. Riferendosi alla denuncia della magistratura di attacchi mirati da parte della politica, il Guardasigilli afferma: “Non capisco da dove traggano questa convinzione. Mi attendo argomentazioni logiche, non slogan folcloristici”.
È la Lega a pubblicare la risposta più tagliente nella maggioranza: “Rassicuriamo l’Anm, per screditare la magistratura basta la magistratura. Blocca le espulsioni dei clandestini delinquenti, libera gli spacciatori per errore, va in piazza contro il governo, chiede la galera per Matteo Salvini”. E in risposta all’allarme sulle Corti d’appello in ginocchio con le norme migranti lanciato dalle toghe, la Lega scrive: “Lavorino”.
“Ai parlamentari democraticamente eletti spetta il compito di rappresentare il popolo italiano, non ai magistrati”, sentenzia il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto. Dall’opposizione, Debora Serracchiani attacca: “Il governo e questa maggioranza hanno deciso di portare avanti un conflitto totale con la giurisdizione e la magistratura. Chi non si adegua viene bastonato”. Il segretario generale dell’Anm, Salvatore Casciaro, interviene preoccupato: “È evidente che si vorrebbero dei magistrati allineati alle indicazioni della politica”.