WASHINGTON – Il presidente americano Joe Biden ha autorizzato Kiev a usare i missili a lungo raggio Atacms in Russia. Unicamente nel Kursk, secondo quanto appreso da Axios. La notizia, riportata ieri dal New York Times, sta spaccando l’opinione pubblica e la politica mondiale. Secondo fonti dell’amministrazione Usa, la decisione è stata accelerata dalla presenza di truppe nordcoreane in territorio di guerra. “Un’escalation prima di lasciare”, ha sostenuto su X Richard Grenell, repubblicano fedelissimo di Trump.
Per Donald Trump Jr “sembra che il complesso militare-industriale voglia assicurarsi di far scoppiare la terza guerra mondiale prima che mio padre abbia la possibilità di raggiungere la pace e salvare vite”. Anche il figlio del presidente eletto si schiera su X contro la decisione di consentire l’uso degli Atacms. Missili che “parleranno da soli”, secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Si parla molto del fatto che riceviamo il permesso, ma gli attacchi non si eseguono a parole”, ha commentato. Per l’alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Josep Borrell “l’Ucraina dovrebbe essere in grado di usare le armi a sua disposizione non solo per fermare la freccia, ma anche per colpire gli arcieri”.
Nelle parole del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov l’amministrazione americana uscente non fa altro che “buttare benzina sul fuoco, provocando una maggiore escalation in merito al conflitto. Questi attacchi non sono effettuati dall’Ucraina, ma da quei paesi che danno il permesso, perché il puntamento e la manutenzione sono effettuati da specialisti militari dai Paesi occidentali. Questo cambia radicalmente le modalità del loro coinvolgimento nel conflitto”.
A commentare la decisione sono stati anche alti funzionari cinesi, nel tentativo di incentivare il dialogo tra le parti. Lin Jian, portavoce del ministero degli Esteri, ha affermato che in Ucraina “la cosa più urgente è promuovere il raffreddamento della situazione il prima possibile. Pechino non ha mai fornito armi letali alle parti in conflitto. Serve un cessate il fuoco tempestivo e una soluzione politica”. Cessate il fuoco che sembra sempre più lontano.
Ieri sera un raid missilistico russo ha colpito Sumy, città sul confine ucraino. Il bilancio si aggrava di ora in ora, con 11 vittime registrate e 89 feriti. “Una tragedia che la Russia ha portato nella nostra terra”, ha dichiarato il capo dell’amministrazione militare locale Volodymyr Artyukh. Oggi, invece, oggetto degli attacchi è stata Odessa. Il capo della regione Oleg Kiper riferisce che “i terroristi russi hanno lanciato un attacco missilistico in città, ci sono vittime e feriti”.