ROMA – Sempre più stretti e serrati i tempi della manovra attesa alla Camera il 15 e il 16 dicembre. Rimangono quattro settimane ai deputati della Commissione Bilancio per approvare un testo definitivo partendo dai 3200 emendamenti che hanno superato il vaglio di ammissibilità. Previsto però già per questo mercoledì un taglio netto a queste modifiche, che da 3200 dovranno inderogabilmente passare a circa 600. La palla passa ora ai partiti che dovranno scegliere le loro priorità.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha aperto alle richieste della maggioranza, che chiede a gran voce l’esclusione del personale militare e delle forze di polizia dal blocco parziale del turnover nella Pubblica Amministrazione.
Obiettivo del governo anche la riapertura del semestre di silenzio-assenso per conferire il Tfr alla previdenza complementare. La questione delle coperture resta però non del tutto chiarificata, dato che l’emendamento farebbe mancare risorse al fondo dell’Inps sul quale viene versato il Tfr. Per Forza Italia, la priorità resta il taglio dell’Irpef alla classe media. A riguardo si è espresso il responsabile Dipartimenti del partito, che ha definito la classe media motore produttivo, economico e sociale del nostro Paese e ha premuto sul fatto che dopo tanto tempo a questa fascia “non si chiederebbe ma si restituirebbe qualcosa”. ll ritocco dell’Irpef resta però vincolato alle risorse in più che verranno dal concordato preventivo biennale, patto con il fisco in cui i termini sono stati riaperti fino al 12 dicembre.
Dal G20 in corso in Brasile, Giorgetti ha dichiarato: ”Quando li vedrò, decideremo come usarli. Prima bisgona vedere i soldi, poi vedremo come usarli”. Sulla stessa linea di pensiero anche il responsabile Economia di Fratelli d’Italia Marco Osnato, che come riportato dall’Ansa ha dichiarato in un’intervista telefonica: “Attendiamo la completa attuazione del concordato biennale preventivo, e appurate le giuste coperture, si potrà procedere con un emendamento del governo”.