Alle 18 saranno il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi e il sindaco di Roma Ignazio Marino a ricevere i manifestanti del movimento della capitale “Occupazione per la casa”. I dimostranti, che mantengono i presidi con le tende davanti al ministero, vicino a Porta Pia, promettono di lottare con forza per i loro obiettivi: il blocco generalizzato degli sfratti, lo stop alla vendita del patrimonio pubblico e l’avvio di un piano di politiche abitative pubbliche. Annunciata anche una mobilitazione in tutte le città italiane alle 17, in concomitanza con l’incontro di questo pomeriggio.
Previste oggi 2mila persone. I reduci dalla manifestazione che si è tenuta a Roma gli scorsi giorni sono solo 200, neanche un decimo delle oltre 70mila persone che hanno affollato sabato le vie della capitale: qualche scontro, 6 fermati e 5 fogli di via preventivi. I no tav, il grosso del gruppo, sono andati via, e sono rimasti solo i manifestanti del movimento romano di antagonisti. Eppure oggi si aspettano altri arrivi: “Domani (oggi, ndr) – spiega Mario P. a “La Repubblica” – saremo in migliaia già dalla mattina. Abbiamo contattato tutte le occupazioni di Roma e i centri sociali. Adesso ci sono i ragazzi dei movimenti per la casa, i rifugiati politici, alcuni rom e tanti extracomunitari”. Lo slogan principale è “Una sola grande opera: casa e reddito per tutti.
I membri del coordinamento cittadino lotta per la casa, sono chiari nei loro comunicati: “la richiesta di blocco degli sfratti per morosità non è contrattabile, così come la destinazione delle risorse verso un piano casa degno di questo nome, risorse ora destinate a grandi opere come Tav o grandi eventi come l’Expo”. Ma il Comune ha promesso che qualche risposta ci sarà. L’assessore alla Trasformazione urbana, Giovanni Caudo, spiega i propositi dell’amministrazione: “Completeremo l’iter di due bandi per l’housing sociale. C’è la possibilità di realizzare circa mille alloggi. Abbiamo anche predisposto un intervento per ottenerne altri 4 mila attraverso finanziamenti regionali. Queste case andranno a chi è in graduatoria e già nel 2014 ne saranno disponibili 600. Altri 4 mila alloggi destinati alle cooperative saranno realizzati sbloccando 14 piani di zona del 2006”.
La risposta del comune. Nel caso di mancate risposte la minaccia è il ritorno in piazza. Comunque sono già previsti altri incontri istituzionali per discutere del tema. Una tappa è fissata in occasione del tavolo sul diritto di residenza convocato dall’Anci il 24, 25 e 26 ottobre a Firenze con la presenza del ministro Alfano. Un’assemblea dei movimenti che hanno organizzato la manifestazione di sabato è prevista invece il 9 e il 10 novembre: lì saranno decise le prossime iniziative e le sfide di “conflitto e trasformazione dell’esistente”.
Domenico Mussolino