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Siria, Assad si ricandiderà alle presidenziali 2014. Il segretario Usa Kerry: “Così la guerra proseguirà”

di Alessandra D'Acunto22 Ottobre 2013
22 Ottobre 2013

“Non vedo alcuna ragione per non dover competere nelle prossime elezioni”. Con queste parole Bashar al Assad ha annunciato di volersi ricandidare alle presidenziali del 2014 in un’intervista concessa alla rete televisiva libanese al-Mayadin. La scelta del discusso presidente siriano, ha spiegato, dipende da due fattori: “Il primo è personale e riguarda un mio desiderio, il secondo risiede nella volontà del popolo”. Dichiarazioni che non lasciano indifferenti, considerata la guerra civile che coinvolge il Paese da due anni e ha già mietuto più di diecimila vittime.
Immediata è stata la reazione del segretario di Stato Usa John Kerry, che sostiene che questa guerra prosegue proprio perché lui è presidente. Lo ha detto alla vigilia della riunione degli “Amici della Siria” che si terrà oggi a Londra tra occidentali ed arabi per cercare di convincere l’opposizione siriana divisa a prendere parte alla Conferenza di pace di Ginevra 2 sulla quale c’è ancora molta confusione. Se infatti la data sembrava già fissata al 23-24 novembre, nella stessa intervista alla tv libanese Assad smentisce che si sappia già quando Ginevra 2 avrà luogo e soprattutto se avrà successo. Molto cauto, al riguardo, anche il nostro ministro degli Esteri Emma Bonino, che ha detto che “c’è ancora molto da fare”, vista la frammentazione dell’opposizione siriana. Allo stesso tempo la Bonino ha sottolineato l’importanza che a Ginevra “si aprano spazi umanitari”per portare soccorso a chi ancora non ha lasciato il Paese.
L’unica cosa certa e’ che la situazione sul campo è “assolutamente caotica”, come ribadito da fonti diplomatiche europee nel giorno in cui i ministri degli Esteri si riuniscono in Consiglio a Lussemburgo e lanciano un appello all’opposizione moderata perché “partecipi attivamente” e “prenda un ruolo guida nei negoziati”. Ma, a quanto pare, non basta che gli europei prendano posizione sostenendo con forza che alla seconda conferenza di pace dovrà essere messa in atto la Dichiarazione della prima, che vuole istituire “un governo transitorio con pieni poteri”. Assad, comunque, non vede ostacoli alla sua candidatura.

Alessandra D’Acunto

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