BERLINO – La Germania si prepara al voto anticipato. Lo ha annunciato ieri sera il presidente Frank-Walter Steinmeier dopo aver incontrato i leader dei principali partiti. L’Spd, la Cdu e la Csu hanno raggiunto un’intesa, ritenendo il 23 febbraio 2025 “una data realistica per le nuove elezioni”. Decisa anche la data in cui il cancelliere Olaf Scholz riceverà la sfiducia di governo – il 16 novembre. Così Berlino cerca di risanare la crisi governativa esplosa una settimana fa con il licenziamento del ministro delle Finanze Christian Lindner.
Secondo l’analisi di Giovanni di Lorenzo, direttore del settimanale Die Zeit, “I socialdemocratici tedeschi sono quelli che hanno più da temere da un voto anticipato. Il partito non può permettersi anche una lite aperta sul nome del candidato alla cancelleria, per sostituire in corsa Olaf Scholz: questo provocherebbe ulteriori irreparabili danni”. E difatti il cancelliere tedesco di trova attualmente al 19° di 20 tra i politici più popolari, con 32,7 punti.
I sondaggi dell’istituto Insa indicano come partito favorito alle elezioni di febbraio la Cdu con il leader Friedrich Merz. Avvocato e europeista, il candidato alla cancelleria ha dovuto aspettare decenni prima di ottenere la leadership della Cdu, presieduta fino al 2022 da Angela Merkel. Uno scontro anche ideologico che ha incarnato le due anime del partito con l’aspirazione di un centro moderato della Merkel e una tendenza a destra di Merz.
In previsione della possibile carica alla cancelleria tedesca, Merz si sta già volgendo agli Stati Uniti e a Donald Trump, con cui prevede di poter instaurare un buon dialogo. Nell’attesa delle elezioni anticipate però si prospetta una paralisi dell’economia tedesca – la più importante economia europea – già compromessa dalla recessione con cui la Germania rischia di chiudere il 2024.