ROMA – Il tanto atteso “sì” è arrivato, le nozze tra Ita e Lufhtansa sono oramai cosa certa. Un matrimonio importante, quello tra la prima compagnia aerea italiana e la più grande flotta in Germania, già terza nel mondo. L’agognato sì arriva dopo un weekend di trattative serrate. Solo ieri il Ministero dell’economia e delle finanze italiano ha siglato con il colosso tedesco l’intesa sul piano finale inviata poi a Bruxelles. Tutto all’ultimo minuto, giusto in tempo per la scadenza fissata per le 23:59.
La trattativa è iniziata nel 2023. A maggio c’è l’accordo preliminare con il Tesoro e Lufthansa che firmano l’”investment agreement”. I tedeschi a novembre avvisano Bruxelles, affinché venissero valutate le ricadute sulla concorrenza. Per la risposta si aspetta il luglio 2024 con la Commissione Ue che detta le sue condizioni: Ita e Lufthansa devono rinunciare a diversi slot. A prenderli i concorrenti, easyJet, Air France e Iag che avranno più manovra su rotte che vedrebbero i novelli sposi in condizioni di strapotere.
Il sì arriva dopo giorni di grande tensione. A mettere un freno alle trattative le richieste della parte tedesca. Da Francoforte volevano uno sconto sul prezzo – la spesa complessiva è di 829 milioni di euro -, una richiesta che aveva indispettito gli italiani. A ricucire lo strappo è stata la squadra di Marcello Sala, direttore generale del Dipartimento dell’Economia del Mef. Adesso sta ai tecnici dell’antitrust di Margrethe Vestager valutare il pacchetto e concedere, entro la fine di novembre, il via libero finale. I tedeschi però si dicono “fiduciosi” per l’ok.
“Bene che Mef e Lufthansa – commenta la Uiltrasporti – abbiano trovato un accordo, attendiamo ora il nulla osta finale”. Ai tedeschi serviranno due mesi per prendere il controllo della compagnia italiana e scegliere il nuovo CdA. In pole position per la poltrona di amministratore delegato Joerg Eberhart. Al Mef resta la possibilità di scegliere un consigliere e il presidente di Ita. “Attendiamo l’insediamento del nuovo management – fanno sapere dalla Fit-Cisl – da cui ci aspettiamo una leale collaborazione e l’attivazione di un confronto”.