WASHINGTON – Donald Trump intende nominare il senatore Marco Rubio segretario di Stato americano. Lo hanno riferito tre fonti informate al New York Times. Rubio è stato già eletto al Senato nel 2010 ed è esperto di politica estera. “Serve una conclusione alla guerra in Ucraina”, ha dichiarato.
Dalla sua nomina, si evince che l’obiettivo di Trump è quello di mantenere il controllo totale del Congresso americano. “Le mie nomine avverranno senza la conferma del Senato”, ha spiegato ieri il neo eletto presidente. Secondo le ultime proiezioni i repubblicani si avvicinano a ottenere la maggioranza della Camera americana. Per quanto riguarda il Senato, invece, una clausola costituzionale consente al tycoon di fare nomine temporanee quando quest’ultimo non è in sessione.
I prescelti di Donald Trump
Stando a quanto riportato dalla Cnn, tra i vari nomi emerge quello di Mike Waltz, membro della Camera dei rappresentanti per la Florida dal 2019. Il politico ricoprirà l’incarico di consigliere alla Sicurezza nazionale. Si tratta di un fedele alleato di Trump, che durante la campagna elettorale si è speso molto per il tycoon.
L’emittente televisiva riporta anche la nomina di Kristi Noem, governatrice del Dakota del Sud, a capo del Dipartimento della sicurezza interna. La donna è divenuta famosa per aver ucciso il suo cane “inaddestrabile”.
Trump, inoltre, nominerà Tom Homan come responsabile del controllo frontiere e dell’immigrazione. “Sono lieto di annunciare che l’ex direttore dell’Ice – parte del Dipartimento della Sicurezza Interna degli Usa – e pilastro del controllo delle frontiere, Tom Homan, entrerà a far parte dell’amministrazione Trump dove sarà responsabile dei confini del nostro Paese”, ha scritto il tycoon sul suo social network Truth. In passato, Homan ha effettuato un numero record di rimpatri. Il nuovo “zar del confine” si preannuncia intransigente.
La Casa Bianca di Trump dunque inizia a prendere forma e si preannuncia un’amministrazione di falchi senza scrupoli. Le nomine del tycoon sono strategiche e sembra chiara la direzione che prenderanno gli Stati Uniti a partire dal 6 gennaio 2025.