BAKU – Inizia oggi a Baku, nell’Azerbaijan, la 29esima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Gli undici giorni di negoziati verteranno sul taglio alle emissioni e sui finanziamenti economici da destinare ai paesi in via di sviluppo. Durante il suo Angelus domenicale, il Papa ha auspicato una buona riuscita della conferenza. L’augurio è che il summit possa dare “un contributo efficace per la tutela della nostra casa comune”.
Sulla giornata d’apertura della Cop29, aleggia l’indiscrezione di questa mattina del Wall Street Journal. Secondo il quotidiano, una delle prime decisioni del neo eletto presidente americano sarà l’uscita dell’accordo di Parigi, il trattato internazionale sulla riduzione delle emissioni di gas serra. Trump andrebbe quindi a replicare la scelta già fatta nel 2017, durante il suo primo insediamento in Casa Bianca.
L’accordo in questione è stato citato anche questa mattina nel discorso d’apertura della Cop29. È il presidente della conferenza, Mukhtar Babayev, ad avvertire i presenti sulla deriva climatica del mondo. “Signore e signori, dobbiamo essere totalmente onesti. Il programma ambientale delle Nazioni Unite mostra che le attuali politiche ci stanno portando a tre gradi di riscaldamento.”.
La stima viene confermata anche dai dati allarmanti dell’Organizzazione meteorologica mondiale. Oggi, la Wmo diffonde il suo rapporto sullo stato attuale del clima. Il 2024 si è attestato come l’anno più caldo mai registrato fin’ora. La temperatura media nel periodo da gennaio a settembre è stata di 1,54 gradi. Come sottolinea anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è inutile ormai opporsi all’evidenza.
Oltre ai delegati da tutto il mondo, questa mattina a Baku, presenti all’entrata anche manifestanti Pro Palestina. I manifestanti, una decina in tutto, chiedono la fine dell’occupazione della Palestina ed un cessate il fuoco permanente.