MILANO – In corso oggi alla corte d’Assise di Milano la requisitoria contro Alessandro Impagnatiello, accusato dell’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, avvenuto a Senago nel maggio del 2023.
Durante l’udienza il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo hanno richiesto alla corte una condanna all’ergastolo. È lo stesso pubblico ministero a ricostruire questi mesi di processo, ricordando le continue bugie e le manipolazioni con cui l’imputato ha coinvolto il fratello e la madre: “Non solo continua a mentire, ma induce anche suo fratello e sua madre a mentire. Li induce a dire ai carabinieri che non ha un garage, perché nel garage c’è il corpo martoriato di Giulia”. Per il pm si tratta di una “messinscena di un certo calibro” che è continuata anche in aula. Impagnatiello “non ha mai collaborato alle indagini, neanche in questa aula, ha sempre e solo detto menzogne. Prima ha tentato con la storia della scomparsa di Giulia, arrivando a sostenere che si fosse suicidata, e poi ha cercato ancora di manipolarci tutti”.
Tutto questo per l’accusa aggrava l’omicidio di Giulia Tramontano, definito un vero e proprio “viaggio dell’orrore”. Impagnatiello è accusato di omicidio volontario pluriaggravato, di interruzione non consensuale di gravidanza e di occultamenti di cadavere. Dopo aver inflitto 37 coltellate alla fidanzata incinta, l’uomo ha inoltre tentato di depistare le indagini presentando denuncia di scomparsa ai carabinieri.
Un delitto programmato da mesi, il cui movente sarebbe da rintracciarsi in una relazione che Impagnatiello aveva iniziato con un’altra donna. La fidanzata e il figlio che portava in grembo – afferma il pm – “erano diventati per lui degli ostacoli”.
La corte d’Assise potrebbe ritirarsi già in giornata per deliberare in camera di consiglio ed emettere la sentenza.